LA SANITA’DI OLIVERIO NON E’ DALLA PARTE DEI CITTADINI…
Da quando si è insediato alla guida della regione Mario Oliverio ha avuto un solo obiettivo,al limite dell’ossessione :mettere le mani sulla sanità che assorbe circa il 70 per cento del bilancio regionale.La guerra ai commissari nominati dal governo nazionale per rimettere in ordine la contabilità “omerica” della presidenza Loiero,eliminare i rami secchi e le rendite di posizione, rientrare dal deficit milionario accumulato e-si spera e ci si attende-tutelare il diritto alla salute dei calabresi costretti a farsi curare fuori regione per non incorrere nelle inefficienze e nella crisi strutturale degli ospedali regionali.All’ultimo tavolo tecnico interministeriale, che periodicamente si tiene a Roma per verificare come procedono i piani di rientro in quelle regioni dove la sanità è stata commissariata,per conto di Oliverio ha partecipato Franco Pacenza, una sorta di plenipotenziario su delega di Oliverio che, a quanto denuncia il gruppo imprenditoriale de “IGreco”, ha le mani dappertutto e fa da contraltare ai due commissari Scura e Urbani.La tesi di Oliverio-Pacenza è che la sanità deve tornare nella competenza della politica e più precisamente nelle mani del governo regionale,ovvero di Mario Oliverio.Le ragioni addotte vanno dal degrado in cui versano gli ospedali,alla persistenza del flusso migratorio fuori regione e alla mancanza di risultati positivi dopo tanti anni di gestione commissariale.Oliverio assicura che a lui sta a cuore la salute dei calabresi e ogni suo sforzo è orientato a garantire un servizio sanitario efficiente che dia tranquillità ai cittadini bisognosi di cure.Ovviamente siamo di fronte al solito vaniloquio di Oliverio,il più inutile dei presidenti irresistibilmente ascesi alla guida della Regione,poiché non ha mai affrontato i problemi della sanità dalla parte dei cittadini.Come per la bonifica annunciata della burocrazia regionale ,dove non ha fatto nulla mantenendo al loro posto i dirigenti più chiacchierati, così anche per la sanità non è andato a verificare come vengono curati gli ammalati negli ospedali e certo non per sostituirsi ai medici ma per verificare la produttività” delle strutture sulla base del personale e delle tecnologie di cui si dispone.Non si è mai posto il problema delle liste di attesa,di come vengono gestite,chi ne controlla il corretto svolgimento e in che rapporto stanno con la “fuga” verso strutture fuori regione.Cosa dovrebbero garantire le strutture che vengono richieste di una TAC, di una risonanza magnetica? Quante se ne effettuano nel mese? Qual è ,nella media, il minimo delle prestazioni che bisogna garantire?Chi controlla l’operato delle strutture ?Oliverio deve capire che se i calabresi vanno a curarsi “fuori” è perché si trovano di fronte ad una sanità fuori controllo. In questo senso,cioè dalla parte dei cittadini, Oliverio non ha chiesto mai conto ai commissari perché a lui come a Pacenza interessano i budget,i posti letto,le carriere dei medici servizievoli e tutto ciò che fa clientela e potere.I commissari può darsi che non abbiano raggiunto risultati apprezzabili ma la sanità di Oliverio non è quella del diritto alla salute e delle garanzie cui avrebbero diritto i calabresi.Per essere chiari.