TORNA IN GIOCO BERLUSCONI E LO SCENARIO CAMBIA….
Eravamo fermi,all’indomani del varo del governo “fotocopia”,più renziano che mai, che Gentiloni ha il compito di portare il Paese al voto anticipato dopo l’ approvazione della nuova legge elettorale che,come ha tenuto a precisare il capo dello Stato, deve rendere omogenee le regole per l’elezione di Camera e Senato. Per Matteo Renzi si dovrebbe votare entro giugno, per gli altri non è detto.Si vedrà.Ma la politica ,al di delle scelte concordate nel suo perimetro,deve fare i conti con il contesto entro cui si muove e opera le sue scelte ,che è fatto di economia,finanza disagio sociale e pressioni esterne.E’ accaduto così che Silvio Berlusconi,a quanto pare completamente tornato in forma, dopo avere annunciato una opposizione dura e senza sconti contro il governo Gentiloni,in occasione del voto parlamentare sull’indebitamento di 20 miliardi con i quali lo Stato intende soccorrere le banche in difficoltà, ha annunciato voto favorevole e l’opposizione da dura e senza sconti è diventata “responsabile”. Non solo.Forza Italia si riserva di votare i provvedimenti del governo caso per caso.Inoltre Gentiloni diventa una persona affidabile e per bene, Salvini un “giovane comunista dalle uscite spesso non apprezzabili” mentre si avere sostenuto i governi presieduti da Mario Monti ed Enrico Letta è stato un errore. A Matteo Renzi riserva un giudizio tranchant rilevando come il referendum del 4 dicembre abbia punito la sua spavalderia.Anche col capo dello Stato,la cui scelta fu causa della rottura del patto del Nazareno, l’atteggiamento di Berlusconi è di disponibilità e condivisione delle condizioni che Mattarella ha posto prima di andare al voto anticipato.In pratica Berlusconi si è sganciato dalla Lega prendendo le distanze da Salvini ed ha offerto un appoggio esterno al governo, su singoli provvedimenti, se il governo avrà necessità di garantirsi i numeri necessari. Soprattutto al Senato.Se Berlusconi garantisce all’occorrenza i suoi voti al governo,ne consegue che Denis Verdini e la sua pattuglia di parlamentari diventa marginale e numericamente irrilevante.Anche Angelino Alfano perderebbe forza contrattuale pur mantenendo i ministeri di cui dispone.Ma se questo scenario dovesse trovare conferma nei prossimi giorni e settimane, torna tutto in discussione e i tempi si allungano e non sarà certo Gentiloni a opporsi a che il suo governo arrivi a fine legislatura.E’ pur vero che Matteo Renzi è sempre il segretario del maggior partito che regge il governo e, quindi, può farlo cadere a piacimento ma sarebbe un salto nel buio e contro l’orientamento del Quirinale.Intanto c’è da affrontare il referendum della CGIL sul jobs act che Matteo Renzi sa essere a lui non favorevole,replicandosi con molta probabilità la disfatta del 4 dicembre.Scenario cambiato,dunque, con un rientro in scena di Berlusconi che ha sparigliato i giochi e i progetti incardinati all’esito del referendum.Rimane da spiegare cosa ha portato Berlusconi a cambiare posizione e comportamenti e la risposta, che ha il limite di essere scontata, è l’unica che rende credibile il mutato scenario.La scalata dei finanzieri francesi al titolo di Mediaset ha fatto prevalere in Berlusconi le ragioni e gli interessi dell’imprenditore su quelli del leader e dell’uomo politico.Berlusconi ha bisogno del governo per fronteggiare la scalata dei francesi,tuttora in corsa,prossima alla quota del 30 per cento che farebbe scattare l’OPA (offerta di pubblico acquisto) sul mercato.E Berlusconi è risaputo che tiene più alle sue aziende che alla politica, se la politica non è subordinata agli interessi delle sue aziende.Non potrà chiedere leggi ad personam ma potrà aspettarsi dal governo una protezione che lui ha cominciato a pagare in anticipo.Poi si va al voto e, se sarà il proporzionale a prevalere, non potendo il PD governare da solo, sarà a quel punto pronto perché Forza Italia diventi forza di governo.