IL CORRIERE DELLA SERA SUL PD CALABRESE E I SUOI FEUDATARI…..

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Non è che il Corriere della Sera,con la sua autorevolezza, ha pubblicato un servizio sul governo regionale e sul suo presidente Mario Oliverio ma si è,di fatto, limitato a pubblicare il virgolettato di alcuni documenti elaborati all’interno del PD, da circoli giovanili o comunque dissenzienti, che bollano l’attuale gruppo dirigente e le pratiche clientelari cui sono affidate le sorti,elettorali e personali, del PD in Calabria.Non sorprende la severità dei giudizi, non nuovi a chi segue le vicende politiche calabresi, quanto il mancato ascolto da parte degli organismi nazionali.Segno questo che il marcio clientelare e affaristico del PD deve essere alquanto invasivo a livello nazionale per come ci riferiscono quotidianamente le cronache politico-giudiziarie.In Calabria accade che esponenti di primo piano del PD coinvolti in scabrose vicende giudiziarie ancora non del tutto risolte ricoprano il ruolo di plenipotenziari e,pur evitando di mostrarsi alle telecamere,intessono intrighi di potere, dalla sanità alle cariche elettive,per conto di ricopre ruoli istituzionali di alto livello.Mario Oliverio,oggi governatore della Calabria, è il prodotto riconosciuto ed espressione di questi personaggi e dei loro intrighi.Basterebbe rilevare i nomi di chi staziona nell’anticamera presidenziale della cittadella regionale.I nomi sono stati fatti,scritti ma non è successo nulla.Se dunque vanno così le cose all’interno del PD calabrese, è spiegabile che chi ancora ha il senso della storia e dell’appartenenza a un mondo di valori,decida di allontanarsi.E’ spiegabile ma non condivisibile perché i valori si difendono con la lotta politica, non abbandonando il  campo. E ,se si abbandona il campo, resta tutto in mano ai feudatari del partito che, alimentandosi di clientele e affari, accumulando ricchezze personali e disponendo della spesa pubblica tramite coloro che hanno eletto nelle istituzioni, finiscono per tenere politicamente in ostaggio non solo il PD ma l’intera regione.Molto probabilmente, al di là dei limiti personali in termini di cultura di governo, Mario Oliverio è impigliato e coinvolto in questo sistema limaccioso di potere che tutto avvolge e tiene la Calabria ferma al palo.La sua ossessione è il controllo della spesa sanitaria, sin dal primo giorno in cui si è insediato nella carica di governatore.Si annunciano esiti clamorosi di indagini condotte dalla magistratura ma è più un auspicio che una convinzione.Resta il comportamento dei “renziani”,quelli autentici, che avrebbero dovuto dare battaglia e offrirsi come alternativa e rimedio al marcio che c’è nel PD.Forse gli è mancato il coraggio o,più probabilmente,si sono scoraggiati quando hanno dovuto constatare che gli impresentabili da rottamare trovavano ascolto e copertura a Palazzo Chigi.