GIOIA TAURO: IL VANILOQUIO DI OLIVERIO IN POLITICHESE………

GIOIA TAURO: IL VANILOQUIO DI OLIVERIO  IN POLITICHESE…………………

Bloccata l’autostrada all’altezza di Gioia Tauro dai portuali minacciati di licenziamento dalla MCT che dichiara un esubero di 400 unità lavorative per ridotta attività dell’infrastruttura.Il problema lo si è lasciato marcire sui tavoli del governo sia regionale che nazionale ed ora i sindacati, che arrivano sempre per ultimi, becchini di ogni intrapresa industriale,piccola o grande, non possono impedire la protesta.Il blocco stradale  è stato rimosso dopo che da Roma è arrivata la convocazione, subito dopo Pasqua, di una delegazione sindacale al ministero.Come da copione.Ma per capire in mano a chi sono operai e maestranze del megaporto, nonchèp lo stesso futuro del porto,ecco il commento dello statista di San Giovanni in Fiore.”L’incontro,da me richiesto nei giorni scorsi al governo nazionale,fissato per mercoledi prossimo 19 aprile,dovrà essere un’occasione utile per svolgere un esame complessivo sul porto di Gioia Tauro,focalizzando i problemi dell’occupazione e quelli più complessivi dello sviluppo delle attività portuali”.Un vaniloquio, un  cazzeggio col quale il presidente Oliverio cerca di coprire la sua inadeguatezza rispetto al problema e alla sua gravità, rifugiandosi nell’ “esame complessivo sul porto” e “quelli più complessivi dello sviluppo delle attività portuali”. Chi è abituato a decifrare i politici e a cogliere le loro inadeguatezze sa che il termine “complessivo” viene usato, nel politichese, quando del problema non si ha la minima consapevolezza.E’ il caso di Mario Oliverio che dopo 2 anni e mezzo di governo non ha fatto nulla per Gioia Tauro che,evidentemente, rende molto meno della spesa  e delle assunzioni nella sanità per cui vuole la nomina a commissario.Ma questo è il giudizio di chi disistima Oliverio.Per i segretari della CGIL ,Costantino e Sposato, il blocco dell’autostrada ” è anche uno sciopero che chiede alla giunta regionale di alzare la testa,di dare un segnale,di ridestrasi dal torpore,di battersi veramente per la Calabria.Il presidente Oliverio-continuano i due segretari CGIL-abbandoni i buoni propositi e faccia cose concrete:difenda la sua regione,tuteli i cittadini e i lavoratori”.Oliverio si può anche ritenere un Quintino Sella ma la verità è questa che gli consegnano operai e sindacati.Il resto è chiacchiera e vaniloquio dove Mario Gerardo eccelle conquistando un incontrastato primato.