E RAZZI PARLO’….A MODO SUO….PER NON DIRE NULLA…SE NON CHE LA GUERRA FRA COREA DEL NORD E STATI UNITI NON CI SARA’……
Veramente disarmante Antonio Razzi,senatore della Repubblica, con la sua innocente ignoranza che si temeva volesse davvero disquisire di geopolitica,equilibri mondiali e missili a testata atomica.Niente di tutto questo.A una sala piena di studenti e di qualche curioso ha spiegato che lui non aveva potuto studiare perché la famiglia non ne aveva i mezzi e,comunque,a poterlo fare,bisognava fare 25 KM due volte al giorno per raggiungere dal suo paese la sede scolastica.Ha fatto la carriera dell’operaio in Svizzera e, grazie al voto degli italiani all’estero prima e di Berlusconi poi,è arrivato in parlamento dove pascola da circa 15 anni fra Camera e Senato, senza fare male a nessuno. Nel suo intervento ha raccontato aneddoti e impressioni avute nel corso del suo viaggio in Corea del Nord e degli incontri avuti.Una narrazione innocua da bar sotto casa o trattoria degli amici.E questo è il punto.Se qualcuno avesse spiegato a Razzi, che è tutt’altro che stupido,che una università è cosa ben diversa dalle trattorie romane e abruzzesi,avrebbe lui stesso suggerito di non coinvolgere l’accademia.Quanto agli organizzatori dell’incontro hanno sottovalutato l’impatto che la notizia ha avuto sull’immagine dell’UNICAL che non sarà né la Sorbonne né Cambridge ma sempre una università è e,come tale,istituzione della conoscenza e del sapere scientifico.E’ pur vero che nelle competizioni elettorali l’UNICAL viene usata come podio comiziale per politici in carriera ma è una forzatura che si può spiegare anche perché,sovente,il politico incauto paga pegno.Razzi andava chiamato,semmai, in tempi tristissimi di migranti,per raccontare la sua vicenda personale ed il suo percorso umano e sociale da emigrato con la valigia di cartone a senatore della Repubblica ma giammai affidargli la trattazione di scenari geopolitici a rischio di conflitti apocalittici.A meno che, con indiscusso cinismo,l’associazione studentesca promotrice dell’incontro non abbia consapevolmente usato Razzi per dare visibilità a una iniziativa che difficilmente avrebbe ottenuto più di 5 righe in cronaca locale.La libertà di espressione,la facoltà di far parlare chi si vuole dove è possibile, non era e non è in discussione.Ne esce malissimo l’accademia,dal “magnifico” al direttore di dipartimento,nonché tutti quelli che hanno fatto coraggiosa marcia indietro all’insorgere delle polemiche .Per fortuna Razzi non si è offeso.