OLIVERIO SCARICATO DA RENZI E BASTONATO DA GENTILE
Non è dato sapere se risponde al vero che Mario Gerardo Oliverio abbia avviato, in riservati ristoranti romani, trattative per ricongiungersi ai vecchi compagni scissionisti che hanno dato vita all’MPD di Bersani,D’Alema e company.Se fosse vero, la decisione del consiglio dei ministri di nominare Vincenzo De Luca commissario alla sanità in Campania e umiliare Oliverio ignorandone la lunga e ossessiva richiesta,non deve destare sorpresa.A Roma, dai tempi di Giulio Cesare, non c’è incontro che possa rimanere riservato e la cronaca ne dà conferma ogni giorno.Ma più che per gli intrighi avviati , Oliveriopaga il prezzo della sua inadeguatezza al ruolo di governatore,della sua conclamata incapacità ad affrontare e risolvere i problemi e,conseguentemente, a collezionare sconfitte elettorali per il PD.Non lo hanno dunque soltanto scaricato ma umiliato, anche se alla fine otterrà,ma non per merito suo, la fine del mandato di commissario per Massimo Scura.Forse c’è anche del calcolo fra i renziani nello spingere Oliverio verso l’MPD, nel senso di voler prendere le distanze dalle sconfitte e dai fallimenti dello statista di San Giovanni in Fiore.Ma c’è di più nel siluramento di Oliverio e cioè la ferma determinazione dei Gentile,tramite la Lorenzin, a porre il veto nell’ambito dello scontro che si sta consumando in Calabria fra Rende e Reggio. A Rende i Gentile sono stati estromessi dalla maggioranza comunale dopo esserne stati l’asse portante a sostegno del sindaco Marcello Manna mentre a Reggio,nel rinnovare l’ufficio di presidenza del consiglio, si dà per certa la non riconferma di Pino Gentile.Oliverio per altro è sotto pressing della sua maggioranza per il rimpasto di giunta. Ha tenuto per sé troppe deleghe ed ha marginalizzato il ruolo degli eletti.Insomma per lui la ricreazione è finita.Si può consolare presenziando le fiere vitivinicole.