CONGRESSI PD : INTIMIDAZIONI E MINACCE….IL CAOS
Mentre le previsioni per il PD si fanno sempre più fosche guardando alle elezioni della prossima primavera, nelle province del Bel Paese la nomenclatura locale del partito si dà battaglia per conquistare posizioni di forza contrattuale in vista delle candidature che-per come si prevede-saranno blindate e, quindi,produrranno dei “nominati” e non degli “eletti”.Ovviamente Roma sarà portata ad accogliere le candidature proposte da chi ha il controllo del partito.A Cosenza,quindi,si prevede un risultato a favore di chi controlla tesserati e clientele e se Nicola Adamo viene considerato il deus ex-machina dei tabulati e degli iscritti,Mario Gerardo Oliverio è considerato il dominus delle clientele al soldo del potere regionale e delle sue “partecipate”.Nulla di nuovo sotto il sole,dunque, ma non può passare sotto silenzio il linguaggio di uno dei candidati alla segreteria di Cosenza che ricorre,con grande disinvoltura,alle intimidazioni e alle minacce.Questo a significare il clima e il livello che ha raggiunto lo scontro interno al PD. Il personaggio in questione è Giuseppe Mazzuca espressione di Carlo Guccione nella faida interna al PD, il quale certamente conosce le dichiarazioni di Mazzuca prima che vengano mediaticamente messe in circolazione. L’incipit di Mazzuca è conciliante:”Non dobbiamo litigare.Se nel PD non si è compatti,il rischio è di incassare un’altra sconfitta”.Poi lamenta di non essere stato preso in considerazione:”Avevo chiesto e non ho ricevuto alcuna risposta dagli altri due candidati,dopo la lettera rivolta a loro per organizzare un confronto”. Passa,quindi, all’autostima e ai toni duri e minacciosi :” Mi auguro delle elezioni senza scorrettezze,per il bene del partito.Se fossero state delle elezioni aperte avrei vinto col 70%.Tantissimi,anche e soprattutto non iscritti al Pd e che non votano, mi hanno dimostrato la loro vicinanza….Se ci saranno fratture e strappi non sarà certo per colpa nostra”. Fatta questa precisazione con l’eleganza che lo caratterizza, riferendosi alle elezioni politiche della prossima primavera, Mazzuca torna ai toni concilianti:””Non possiamo presentarci divisi a questo appuntamento di primavera”. E’ solo un passaggio ,subito dopo si torna ai toni rissosi e intimidatori preceduti da un appello all’unità:”Non possiamo mettere avanti gli interessi personali rispetto a quelli collettivi.Abbiamo tutte le carte in regola per scatenare il “caos” ma lavoriamo per il bene del partito.Gli altri devono dimostrare la stessa cosa”. L’avvertimento,dunque è partito. Il “caos” incombe sul PD di Cosenza, targato Guccione e affidato a Mazzuca.Così sia!