SANITA’ IN CALABRIA-SIAMO ALLO SFASCIO E IL M5S SE LA PRENDE CON PACENZA….
L’ultima è che due parlamentari del M5S hanno presentato un esposto a procura e corte dei conti dove sostengono che il ruolo ricoperto da Franco Pacenza nella giunta , come delegato da Oliverio per la sanità, è illegittimo poiché non ricorrerebbero i requisiti previsti.Pacenza è stato consigliere regionale e nel PD ha sempre avuto un peso notevole. E’ molto amico,da lunga data,di Oliverio e secondo il M5S la nomina a consulente discende da questa amicizia e non dalla competenza di Pacenza in materia.Si vedrà ma non è certamente questo il problema della sanità calabrese.Gli ospedali,per non dire i pronto-soccorsi,sono collassati. Si trovano ad affrontare,in mancanza di personale medico e paramedico, una richiesta di prestazioni che non sono in grado di fronteggiare.Chi può va a curarsi fuori.Il costo in crescita di questa migrazione per le casse regionali è ragguagliato a 330 milioni mentre il debito di bilancio 2016 è di 88 milioni contro i 54 dell’anno precedente.L’assistenza sanitaria,insomma, in Calabria aumenta i suoi costi ma si dequalifica nei servizi.Il diritto alla salute è sempre più generico e approssimativo.Sono noti gli interessi, trasparenti e torbidi, che ruotano intorno alla spesa sanitaria e alle ipoteche politico-elettoralistiche che gravano sulla conduzione delle strutture ma è pur vero che le gestioni commissariali non hanno fatto registrare passi avanti. Sanità e malasanità occupano le cronache quotidiane a tutte le latitudini ma in Calabria le cose vanno peggio che altrove ed è quanto mai evidente la incapacità e la inadeguatezza del ceto politico a governare anche il settore della sanità .Probabilmente,per giustificare le difficoltà, ha ragione anche chi sostiene che il governo centrale riconosce a un cittadino del Trentino un costo sanitario annuale pro-capite di oltre 2 mila euro mentre per la Calabria è di appena 1.600 euro circa ma nei bilanci degli ospedali pubblici non si è mai voluto vederci chiaro. Le ASP sono grandi carrozzoni politici, con manager di nomina politica che rispondono ai loro padrini politici.La magistratura,quando arriva, può solo agire sulle responsabilità delle malversazioni emerse mentre i controlli sulla gestione e,quindi,sulla spesa sono pressocchè inesistenti.Circola un paradosso secondo cui se in Calabria tutti gli ospedali chiudessero e i calabresi andassero a curarsi in Lombardia,la spesa sanitaria diminuirebbe.Ovviamente è un paradosso ma sta a significare che le risorse disponibili potrebbero essere impiegate con risultati di gran lunga superiori a quelli attuali.Il commissario Scura continua a fare tagli nei budget della sanità “privata” per comprimere la spesa ma l’effetto che ottiene è quello di mettere in crisi anche il ruolo irrinunciabile di supplenza della sanità a gestione privata.Questo per dire che il M5S, volendo mettere mano al diritto alla salute dei calabresi e alle nefandezze che in suo nome si consumano,non è con i Pacenza, che affollano il governo di Oliverio come anche dei suoi predecessori, che affronta il problema.Mettesse mano nei bilanci e nelle voci di spesa,degli appalti e degli acquisti,delle fatturazioni e delle carriere immeritate di chi fa il collettore di voti in camice bianco.Il resto è “teatrino” e propaganda per il movimento.