LEGGE ELETTORALE…….NEL PD CALABRESE PANICO E FUGA DALL’UNINOMINALE …….
Approvata dal senato la legge elettorale ora comincia la vera partita politica dentro i partiti e fuori. Renzi ha concluso il suo inutile giro in Calabria che altro non è stato che un bagnomaria con esponenti politici e timonieri dell’apparato PD calabrese. Dalle poche foto apparse sui giornali si è potuto vedere quale fosse il seguito che accompagnava il segretario nazionale.Se era questa la “gente” che voleva incontrare bastava una convocazione di partito e folle di mezzemaniche impiegatizie sarebbero accorse festanti a rendergli omaggio per conto dei loro benefattori. E’ andata come è andata e nessuno si aspettava di più.Per altro la Calabria ha un territorio impervio e una rete di collegamenti non incoraggiante per chi vuole incontrare e conoscere il territorio con i suoi problemi e le sue aspettative.Aver chiuso a Paola nel santuario di S.Francesco può simbolicamente significare che per la Calabria Matteo Renzi confida più nel Santo che nel vaniloquio di Mario Oliverio.Chissà se qualcuno lo ha informato che la sezione calabrese della Corte dei Conti, esaminando i conti 2016 della Regione, ha rilevato che ben 41 milioni e 825.352 euro del Fondo Sociale Europeo non sono stati utilizzzati per “la carenza di progettualità e l’incapacità a incrementare la spesa” di chi governa, cioè di Oliverio,della sua giunta e della sua maggioranza. Ma non era di questo che i dirigenti calabresi del PD volevano parlare con Renzi. L’attenzione e la preoccupazione era ed è tutta concentrata sulla legge elettorale e le sue implicite conseguenze per la scelta delle candidature.Se ci si muove nella scia delle disfatte elettorali già subite c’è poco di stare allegri. A turbare ulteriormente l’intellighentia PD calabrese ha provveduto una simulazione di voto pubblicata da La Repubblica, elaborata da due funzionari di Montecitorio che con i numeri e i flussi elettorali hanno grande e consolidata confidenza.Alla voce Calabria, per i 7 collegi uninominali previsti-, la simulazione attribuisce al PD zero,cioè nessun collegio. Non siamo al panico ma è già cominciata la fuga verso il proporzionale.Quando comincerà il gioco al massacro si svolgerà tutto fra uninominale e proporzionale.Per l’uninominale non si vede chi dell’apparato di potere sia disposto a rischiare e a sacrificarsi mentre per il proporzionale sarà difficile trovare facce presentabili se le posizioni favorite in lista saranno occupate dai soliti noti i cui meriti sono ben presenti ai calabresi. Tuttavia è altrettanto vero che soltanto mobilitando le clientele, al seguito del potere regionale e degli enti dove il PD governa, si riesce a contenere la perdita di consensi che si annuncia alquanto pesante. Ecco perché era importante che Matteo Renzi avesse una conoscenza diretta e non mediata del territorio e delle sue aspettative. Non è dato sapere con quali criteri verranno selezionate le candidature.Ci si augura soltanto che non siano quelli del 2013 che restano consegnati alla storia delle ragioni che hanno inesorabilmente e progressivamente portato al declino e al fallimento del PD.Almeno in Calabria.