IL VOTO SICILIANO ,IL GIOCO SPORCO E LE ALLEANZE INSTABILI…
Si avvicina il voto in Sicilia e il gioco sporco subisce una accelerazione che sfugge al controllo di chi governa le strategie elettorali.A quanto pare ci sono candidati “mascariati”(cioè compromessi….non puliti) in tutte le liste.La mafia la fa da padrona,secondo gli ultimi sviluppi.Basta essere nato in un quartiere in odore di mafia per dedurne un’appartenenza.Perciò gioco sporco ma la posta è alta e non perché in Sicilia,col voto di domenica,le cose “rischiano” di cambiare ma per la valenza nazionale che si vuole dare al voto siciliano.Vale per il centrodestra come per il centrosinistra.Il voto siciliano cioè verrà proiettato sullo scenario nazionale e comporterà inevitabilmente aggiustamenti dentro i partiti e dentro le possibili alleanze.Renzi si è tenuto lontano dalla Sicilia,limitandosi ad una fugace apparizione che non ha fatto cronaca.Berlusconi ha varcato lo Stretto per un comizio ma ha avuto l’abilità di non pronunciare mai il nome del candidato del centrodestra. Il PD ,in forza dei voti che confluiranno su Claudio Fava candidato dell’MPD, rischia di classificarsi quarto e,se accadrà,le minoranze interne alzeranno il livello dello scontro anche se la leadership non può essere messa in discussione,statuto alla mano.Intanto,dopo l’approvazione della legge elettorale,si lavora alla definizione dei collegi dove aspetti apparentemente tecnici finirebbero per influenzare il dato politico.Il censimento di riferimento è quello del 2011 e lo svuotamento di popolazione di alcune regioni comporterà una perdita di seggi.Tutto concorre al risultato finale ma nei sondaggi sia il centrodestra che il centrosinistra,anche allargato, restano lontani da una maggioranza autosufficiente. Una spallata al governo in carica non conviene a nessuno e questo dovrebbe tranquillizzare Gentiloni che ha chiesto una conclusione “ordinata” della legislatura.E’ comunque iniziato il gioco del cerino in mano,soprattutto a sinistra, dove le aperture di Renzi da Napoli non hanno entusiasmato nessuno.Nulla si po’ dare per scontato e la partita andrà giocata con le regole della nuova legge elettorale che nessuno esalta ma che si ritiene la migliore possibile.E’ di questo avviso anche il capo dello Stato che la sta firmando.Si vota il 4 marzo.