GIOCO DI FANTASIA: SE ANCHE OLIVERIO DOVESSE CHIEDERE MAGGIORE AUTONOMIA……..
In attesa di vederlo incatenato davanti a Palazzo Chigi, dove gli porteremmo acqua,panini e arance oltre alla nostra personale solidarietà, l’incontro avvenuto a Roma fra governo e i governatori di Lombardia ed Emilia per ottenere maggiore autonomia, ci ha posto il drammatico interrogativo di che cosa accadrebbe o potrebbe accadere se a Gerardo Mario Oliverio e al suo consumato consigliere Nicola Adamo venisse in mente di chiedere anche per la Calabria maggiore autonomia in materia fiscale e maggiori risorse da investire autonomamente.E’ un gioco di fantasia, ovviamente,anche perché gli articoli 116 e 117 della Carta Costituzionale definiscono con molta precisione in quali ambiti e in quali materie è possibile concedere maggiore autonomia, per cui anche la Calabria può ritenersi al sicuro da rischi devastanti.E’ noto che in Lombardia Maroni ha messo in scena un referendum che poteva essere evitato,al di là dell’utilizzo propagandistico alla vigilia di una campagna elettorale, atteso che per sedersi al tavolo di concertazione è stato necessario il mandato del consiglio regionale,opposizione compresa.Il governatore dell’Emilia, più sobrio e consapevole, non ha pensato a referendum ed ha ottenuto il tavolo su semplice richiesta istituzionale.Il governatore del Veneto,invece,ha scelto un’altra strada,più ambiziosa,cioè una legge di 58 articoli che serve soltanto a tenere attive le pulsioni secessioniste che comunque portano voti.Ma torniamo al nostro governatore e alla Calabria se,per disavventura e disgrazia, una maggiore autonomia venisse concessa ai nostri governanti e cioè a presidente,giunta e consiglio regionale.Il pensiero va al Porto di Gioia Tauro,agli ospedali come sono ridotti, al sistema dei trasporti,alle dighe incompiute, alla ferrovia jonica e alla 106, a come sono utilizzati i fondi europei,ai giovani in cerca di lavoro insieme ai loro genitori che l’hanno perso, all’agricoltura che affanna,al turismo con i liquami a mare che non decolla rispetto alle sue potenzialità, alla dilagante spesa clientelare, ai privilegi di cui gode la casta regionale che, dall’inizio dell’anno, ha visto il consiglio riunirsi meno di dieci volte e che mentre la Calabria precipitava nella tragedia degli incendi,dei liquami a mare e della crisi idrica, se n’è stato in vacanza per oltre due mesi e,quando ha ripreso, è tornato ad accapigliarsi sulle nomine nell’ufficio di presidenza e nelle commissioni.Ecco, bisogna pensare al peggio per trovare consolatorio il presente con tutte le sue vergone, emergenze e criticità.Abbiamo fatto un gioco di fantasia,ovviamente,perché ci fa sorridere l’effetto virtuale che fa pensare ad Oliverio che si siede con Adamo,Iacucci e Pacenza e pure Tallini (per la minoranza) al tavolo di concertazione col governo, insieme a Roberto Maroni e Stefano Bonaccini rispettivamente per Lombardia ed Emilia.Più di quanto fa sorridere immaginare Oliverio incatenato davanti Palazzo Chigi.(Nella foto:liquami a mare)