PALAZZO DEI BRUZI- BUROCRAZIA CURIA E TRIBUTI…
Nella vicenda che occupa le cronache cittadine le 5 mila firme in una sola notte rappresentano l’aspetto folkloristico delle ditte beneficiarie di affidamenti sotto la soglia di 40 mila euro.Quello che emerge, a parte le conclusioni cui arriverà la magistratura inquirente,è che la macchina burocratica di Palazzo dei Bruzi funziona in autonomia decisionale e senza un livello di controllo sull’operato della struttura così come è articolata per funzioni e grado di responsabilità. Se questo livello c’è, non è dato sapere quando interviene oppure bisogna pensare che controllore e controllato finiscono per coincidere.Diversamente qualcun altro,prima della Guardia di Finanaza,avrebbe dovuto accorgersi dell’anomalia delle 5 mila firme. Legittimo,quindi,chiedersi, a valle di quanto accaduto,come funziona la macchina comunale anche per le altre incombenze. C’è,per esempio,una annosa questione che si trascina da una sindacatura all’altra ed è la riscossione dei tributi dovuti da semplici cittadini e soggetti giuridici.Si sa che c’è una grande evasione ma da Palazzo dei Bruzi nessuno ha spiegato come si intende ovviare.C’è il problema cronico dell’acqua che manca e del debito con la Sorical ma nessuno ha spiegato come si intende procedere nei confronti di chi non ha pagato e non intende pagare,ovvero come agisce in proposito la macchina comunale.Vale per il tributo dell’acqua ma vale anche per la tassa sui rifiuti e l’IMU per la quale nessun assessore al bilancio ha fornito i dati sull’evasione del tributo.La questione torna di attualità a seguito di una interrogazione presentata da Enzo Paolini al sindaco Occhiuto con la quale chiede di conoscere,fornendo l’elenco catastale dei beni immobili di proprietà della Curia, quali sono esentati dal tributo e quali sono assoggettati al tributo,specificando gli importi globali che risultano versati per le ultime annualità.Interrogazione certamente legittima perché improntata a principi di trasparenza e ,se una verifica va fatta per la Curia, a maggior ragione andrebbe fatta per tutti i presunti evasori.Ci si rende conto che un’amministrazione che mette mano all’evasione dei tributi non guadagna consensi e apprezzamenti ma non è nemmeno accettabile che ci siano evasori accertati che non vengono chiamati a rispondere.E qui si torna alle responsabilità della macchina comunale per quanto è di sua competenza.Ci si rende anche conto che è politicamente non conveniente, soprattutto alla vigilia di una campagna elettorale, porre il problema dei tributi che vanno pagati e dell’evasione che va contrastata ma non risulta che dal M5S al PD, alla sinistra “dura e pura” il problema sia stato sollevato. Lo solleva Enzo Paolini col rigore laico di chi riconosce alla Chiesa-e quindi alla Curia- l’alto magistero che svolge e che va riconosciuto, escludendo dalle finalità religiose e caritatevoli del magistero i beni economici che producono reddito e plusvalenze. In un Paese normale taluni accertamenti andrebbero effettuati d’ufficio ma nel Nostro sappiamo che ci sono privilegi intoccabili che nessuno è interessato a mettere in discussione. Per calcolo e convenienza non per viltà politica.