OLIVERIO-LA SCENEGGIATA DELLE CATENE PER PASSARE CON BERSANI ???……..
Dopo la chiassosa riunione del consiglio regionale di ieri, che si è aggiornato al 27 novembre, sono in molti ormai a convincersi che l’annunciato incatenamento del presidente Oliverio davanti a Palazzo Chigi ha poco a che fare col commissario Scura e molto con i movimenti interni al PD in vista delle elezioni di primavera.Non risulta che Oliverio abbia incontrato Bersani nella sua recente visita in Calabria ma una telefonata di cortesia di certo ci sarà stata.Se c’è stata, un accenno al dramma che vivono il PD e la sinistra è stato inevitabile.Gli interrogativi vengono dopo la riunione del consiglio regionale dal quale Oliverio si aspettava una legittimazione politica del suo incatenamento annunciato per porre fine al regime di commissariamento in sanità e per rivedere il piano di rientro.Niente da fare.A parte lo spernacchiamento sguaiato e gli sberleffi dai banchi dell’opposizione, il solito Guccione non ha perso l’occasione,con la sperimentata tecnica di un colpo al cerchio ed uno alla botte, per sconfessare politicamente l’incatenamento, in quanto ostile al governo in carica che,per chi se lo fosse dimenticato,è a trazione PD e per richiamare la disparità di trattamento fra il governatore della Campania De Luca e Oliverio, essendo stato consentito al primo l’assunzione del ruolo di commissario ed essendo stato negato al secondo.Ma ci deve essere dell’altro se il consiglio si è sottratto alla condivisione dell’incatenamento e se Oliverio ha reagito a muso duro affermando che non comprendeva le ragioni del rinvio alla prossima seduta.Insomma nel consiglio ci sono movimenti trasversali che preludono al gioco sporco della campagna elettorale.La nuova legge elettorale sta seminando incertezze e paure in tutti gli schieramenti,nessuno escluso.Per andare o tornare in parlamento si debbono determinare condizioni favorevoli che, a quanto pare,sono nella disponibilità di Roma e di Matteo Renzi. Sceglierà e deciderà lui, a quanto pare, ma per Guccione-se è vero che guarda a Montecitorio-non sarà difficile per il ministro Orlando ottenere una candidatura in pol position. E gli altri,gli uscenti?Molto probabilmente non avrà problemi Ernesto Magorno, la cui fedeltà a Renzi gli farà guadagnare forse la posizione di capolista .Per tutti gli altri è una roulette ,”russa” o verde,non fa differenza. E qui nasce il pettegolezzo che vedrebbe Oliverio e il suo cerchio magico orientato a passare con Bersani.Se il controllo del partito e dei tabulati resta in mano a lui e ad Adamo è più facile farcela con Bersani che con Renzi , soprattutto se la Covello avrà la protezione di Franceschini.Oliverio non è in corsa per il parlamento, avendolo già occupato inutilmente per quattro legislature.Ma è in difficoltà.Dopo tre anni di governo regionale i risultati sono quelli che sono e i sindacati annunciano di scendere in piazza contro di lui.L’incatenamento minacciato, se non smuove “prima” palazzo Chigi, è destinato a fallire lasciando Oliverio nella scomoda posizione di aver protestato contro il governo espresso dal PD. A quel punto il colpo di teatro di lasciare il PD ci sta tutto visto che il suo gesto è caduto nel vuoto.Se passa lui con Bersani,le salmerie seguiranno perché rimane sempre presidente del governo regionale.Se le candidature,insomma,passano dalle mani di chi ha il controllo del partito, Oliverio e Adamo debbono anticipare Renzi. Debbono “svuotare” il PD prima che ci metta mano lui.E’ una ipotesi,un teorema o un semplice pettegolezzo.Si vedrà,i tempi stringono.