SINDACATI VERSO LO SCIOPERO GENERALE-IN 5 MILA SCOMUNICANO OLIVERIO E LA SUA GIUNTA…………..
Altro che messinscena di incatenamento davanti a Palazzo Chigi per essere nominato commissario alla sanità.Mario Gerardo Oliverio, convinto statista di San Giovanni in Fiore per autosuggestione, ieri ha dovuto subire la sconfessione di 5 mila manifestanti convocati dai sindacati a protestare contro l’incapacità del governo regionale ad affrontare i veri problemi di cui soffre la Calabria.La mancanza di lavoro innanzitutto. E’ uno strappo, questo di CGIL e UIL col governo regionale,che lascia il segno e prelude allo sciopero generale che sarebbe la bocciatura definitiva di Olioverio e della sua giunta dopo 3 anni di annunci,promesse e vaniloquio palingenetico.Alla manifestazione davanti alla Cittadella non c’erano soltanto le truppe del sindacato giunte con 80 bus ma rappresentanze variegate del mondo del lavoro e dell’impresa,dell’associazionismo e le tante vittime del precariato diffuso e del lavoro che non c’è. La manifestazione voluta da CGIL e UIL è la sconfessione di 3 anni di governo regionale, di obiettivi mancati e di risorse non utilizzate, di “ bandi” di spesa non eseguiti e devitalizzati dal cialtronismo della burocrazia regionale notoriamente inadeguata,incapace e,quindi, parassitaria e improduttiva.A monte un consiglio regionale che, riunitosi dall’inizio dell’anno soltanto sei volte, va in vacanza per oltre due mesi lasciando marcire i problemi , sottraendosi al ruolo di controllo e di stimolo. Questo per dire che non è solo Oliverio che deve rispondere delle iniziative mancate e degli obiettivi non raggiunti ma è l’intera macchina regionale in tutte le sue articolazioni, atteso che su oltre 2 miliardi di spesa globale soltanto poco più della metà sono stati impegnati e appena 50 milioni (!) certificati. C’è chi, nel tentativo di dare una ulteriore possibilità a Oliverio, parla di “cambio di passo” del governo regionale ma è realistico ritenere che non si tratta di mancanza di volontà ma di manifesta incapacità a governare, a sua volta ridicolizzata da un trionfalismo che non ha ancoraggi nella realtà.Perchè Oliverio non va incatenarsi per il lavoro che non c’è per nessuno e per le condizioni di povertà, relativa o assoluta, che vanno estendendosi nel tessuto sociale calabrese? E perché i parlamentari calabresi, anzicchè firmare lettere di supplica a Gentiloni per nominare Oliverio commissario,non si incatenano pure loro ? Cosa bisogna fare per immettere nel circuito economico e sociale quei 2 miliardi e oltre di spesa globale finanziata? Sarà pur vero che il governo nazionale non ha per la Calabria l’attenzione che ha per altre realtà del Paese- come è stato lamentato da ieri dagli interventi dal palco- ma è fuori discussione che la classe dirigente calabrese tutta, non solo politica, non è all’altezza dei problemi che è chiamata ad affrontare. Non riesce a mettere a frutto le risorse disponibili e, quando ci riesce, è spesa clientelare e non produttiva.Vecchia questione,vecchio problema e,purtroppo,non sarà lo sciopero generale annunciato a modificare lo scenario.