SE A GOVERNARE CHIAMIAMO I CARABINIERI……….
Non è ancora dato sapere se il generale Gallitelli fosse al corrente che Berlusconi avrebbe fatto il suo nome in TV come possibile candidato a premier ma il fatto che sia accaduto ha guadagnato le prime pagine e l’apertura dei telegiornali.E forse era questo il vero obiettivo di Berlusconi che di televisioni e media se ne intende come pure ha imparato a mettere in scena colpi di teatro in quello che per sua definizione è il “teatrino della politica”.Dunque un generale premier.E perché un generale? Le ipotesi fatte da commentatori e retroscenisti sono varie,tutte compatibili ma sfuggono il dato più significativo e preoccupante e cioè che nell’immaginario collettivo un generale a capo del governo evoca scenari sudamericani dove i generali governano non per elezione democratica ma a seguito di colpi di stato quasi sempre cruenti.Ovviamente e per fortuna non siamo a questo punto in Italia ma se l’annuncio di Berlusconi dovesse avere seguito qualche spiegazione va data.Un generale per una svolta autoritaria sia pure morbida? Un generale perché il cittadino si senta più sicuro rispetto alla criminalità impunita e dilagante ? Un generale perché garantisce ordine e treni in orario? Un generale contro la corruzione e l’evasione fiscale?Un generale contro le mafie comunque targate?Un generale per abbattere il debito pubblico? Un generale per combattere il precariato e dare un futuro ai giovani? Può darsi ma non si vede perché un generale in pensione, senza alcuna esperienza di governo, dovrebbe riuscire là dove non sono riusciti coloro che ci hanno provato fino ad oggi, se ci hanno provato.Non vi è dubbio che a dover scegliere fra Renzi,Di Maio e Gallitelli il generale darebbe più affidamento e non perché la divisa ha il suo fascino ma fondamentalmente perché una classe dirigente politico-burocratica sputtanata da scandali e corruzione non ha più nulla da dire. O almeno non è creduta, non è ritenuta affidabile se è vero che l’astensionismo è arrivato a oltre il 50 per cento e, a quanto pare, nemmeno il M5S, cultore dell’antipolitica per eccellenza, guadagna consensi nell’astensionismo.In conclusione un generale in pensione chiamato a servire lo Stato non dovrebbe allarmare più di tanto,soprattutto se gode di stima sia a destra che a sinistra.Ma per come siamo abituati a guardare e a ricorrere ai carabinieri non è un buon segno.Qualcuno forse si sentirebbe più sicuro ma la democrazia è fatta di equilibri di potere e la tripartizione classica non prevede ricorsi a quello militare,carabinieri inclusi. Continuino nella loro preziosa opera quotidiana a tutela dell’ordine pubblico e della sicurezza dei cittadini,contrastando la criminalità e assicurando alla giustizia chi delinque, ma lontano dal governo che deve essere espressione della volontà popolare sia pure espressa sotto il 50 per cento.