CANDIDATURE- NESSUNO NE PARLA E TUTTI CI LAVORANO…..
I tempi stringono e la politica è in ritardo sugli ultimi adempimenti del governo e sulle candidature da definire in base alla nuova legge elettorale.Testamento biologico e diritto di cittadinanza rappresentano il collo di bottiglia che il governo Gentiloni deve superare indenne ma i problemi non mancano.Sul diritto di cittadinanza (jus soli per non far capire a chi non ha studiato latino) il partito di Alfano,nel tentativo di salvare qualche manciata di voti moderati, fa muro mentre per il testamento biologico (diritto a un fine vita dignitoso senza accanimento terapeutico)il movimento di Pisapia ne fa la ragione dell’alleanza col PD.Gentiloni sa quello che rischia ma sa di non avere alternative.Il Quirinale sta a guardare e,a detta di chi ha il privilegio di frequentarlo,Mattarella pensa già al dopo voto e alla difficoltà di far nascere un nuovo governo.Una situazione strana e anomala dove ogni ragionamento e ogni previsione parte dai sondaggi che,per quanto attendibili e affidabili,debbono comunque fare i conti con una campagna elettorale che, come sempre è avvenuto, in qualche modo i rapporti di forza li modifica e orienta la formazione dei governi.Almeno se si vuol tenere conto della volontà popolare.La distanza fra PD e 5stelle è di appena qualche punto ma non è di poco conto se dalle urne uscirà come primo partito il PD o il movimento di Beppe Grillo e Casaleggio.Per prassi il capo dello Stato deve dare il mandato,sia pure esplorativo,al partito che ha conseguito il maggior numero di consensi.Poi bisognerà vedere con quale consistenza e forza contrattuale ogni singolo partito uscirà dalle urne e si valuterà quali maggioranze siano possibili.L’ipotesi più probabile è un governo di larghe intese ma è una ipotesi da verificare con le urne.La campagna elettorale,quindi,va fatta e, a quanto pare,in condizioni poco incoraggianti.I partiti ci arrivano con le casse vuote e senza poter fare affidamento su rimborsi elettorali o contributi equivalenti.Occorreranno mezzi e candidati presentabili che non sarà facile trovare e che dovranno fare i conti con i feudatari di partito,indisponibili a farsi da parte.Sia Renzi che Berlusconi sarebbero al lavoro per individuare candidati nella cosiddetta società civile,ovvero mondo delle professioni,della cultura e dell’economia nel tentativo di riportare al voto gli elettori che l’antipolitica ha consegnato all’astensionismo.Si vedrà ma sbaglia chi dà per scontati gli umori politici degli italiani.Il problema,ovviamente esiste anche in Calabria ma, a quel che è dato sapere, di facce nuove non se ne parla.Semmai non si esclude che,in forza della nuova legge elettorale che prevede candidature in più collegi, big di partito cui va assicurata l’elezione non vengano assegnati alla Calabria.Fra i nomi che circolano quello di Elena Boschi.Ma a restare ai nomi degli uscenti sarà dura per tutti.Soprattutto nell’uninominale mentre per il listino nel proporzionale dipenderà dalla posizione in lista.Nel PD c’è grande ressa fra i renziani della prima ora e quelli dell’ultima e c’è chi si prepara a passare con Bersani se non si sente garantito. Anche le candidature di genere,cioè quelle femminili,presentano forti rischi a seconda della posizione in lista.Il voto è automatico,nel senso che vale sia per l’uninominale che per il proporzionale , ma non si può scegliere fra i candidati del listino.Non è un voto libero appunto perché bloccato e condizionato.Tutto dipenderà dalle scelte che verranno fatte in alto.Questo spiega perché nessuno ne parla ma tutti ci lavorano.Unica certezza consolatoria:metà degli uscenti dal parlamento in carica non vi torneranno.Speriamo