BANCA ETRURIA…LA BOSCHI….VEGAS: LA VILTA’ DEI SALOTTI TELEVISIVI CHE RISPARMIANO LADRI E BANCAROTTIERI…..
Sarebbe una gran buffonata se non ci fosse di mezzo una campagna elettorale dagli esiti molto incerti, per cui tutto può tornare utile alla causa.Che il sistema bancario facesse acqua e avesse più falle da chiudere era cosa nota ma mancava l’occasione per farne un problema da porre all’opinione pubblica nazionale.Matteo Renzi ha colto l’occasione ed ha chiamato in causa Banca d’Italia ma non per amore di verità bensì per ingraziarsi le centinaia di migliaia di risparmiatori truffati e beffati dal sistema bancario.Quando si parla di poteri forti il pensiero va al sistema bancario ma è più quanto si suppone che quanto è dato conoscere.Matteo Renzi ha il merito, al di là delle possibili ragioni elettoralistiche che lo motivano,di aver chiamato Banca d’Italia alle sue responsabilità circa il mancato controllo che avrebbe dovuto esercitare sulle banche popolari fallite e che sono costate ai contribuenti italiani oltre 70 miliardi.La commissione d’inchiesta presieduta da Pierferdinando Casini è la risposta del PD alla riconferma di Visco alla guida di Banca d’Italia ma è anche una resa dei conti politica con chi vuole utilizzare Banca Etruria per chi vuole sbarazzarsi di Renzi e affossare il PD renziano.Il bersaglio, attraverso cui colpire Renzi e il PD,è l’ex-ministra Elena Boschi,oggi sottosegretaria alla presidenza del consiglio,alla quale si vuol far pagare caro politicamente di essere la figlia di un amministratore di Banca Etruria.L’accusa è di aver mentito al parlamento affermando che di non aver fatto pressioni,in evidente conflitto d’interessi, per salvare Banca Etruria dal fallimento.La Boschi ammette di avere avuto incontri istituzionali nei quali ha chiesto e avuto informazioni anche su Banca Etruria ma insiste nel sostenere di non aver fatto alcuna pressione per salvare la banca di cui il padre era amministratore.E di pressioni non parla nessuno, nemmeno il presidente della CONSOB che con la sua audizione in commissione d’inchiesta ha cercato di aggravare la posizione di Elena Boschi,pur ammettendo di non avere subito pressioni.Le affermazioni e le risposte date da Vegas non dicono però tutto,dal momento che i suoi incontri con la Boschi non sarebbero avvenuti soltanto in luoghi istituzionali ma anche al ristorante, dopo un invito andato a vuoto nella propria abitazione.Affiorano anche indiscrezioni circa rivelatori sms scambiati sui telefoni personali.L’Italietta avvezza a guardare dal buco della serratura è in fibrillazione mentre il Quirinale è preoccupato che tutto possa degenerare in gossip con un effetto devastante sulle istituzioni.Ma è campagna elettorale e tutto può accadere.Ciò non toglie che l’accanimento contro la Boschi va,obiettivamente,al di là del peso che Banca Etruria ha nella vicenda delle banche fallite e salvate dallo Stato.Su 70 miliardi circa di passività delle banche fallite Banca Etruria pesa per 740 milioni,pari all’1,5 per cento.La mattanza politico-mediatica si scatena su Elena Boschi,tutt’al più colpevole di aver cercato di proteggere e tutelare le sorti di una banca vitale per l’economia del suo territorio di appartenenza, e non sui banchieri bancarottieri collusi con chi immeritatamente ha beneficiato di finanziamenti a pessimo fine,facendone pagare il prezzo ai risparmiatori inconsapevoli e in buona fede.C’è più vigliaccheria che spavalderia nell’accanirsi contro la Boschi nei salotti-macelleria della Gruber,di Floris e di Formigli dove i Travaglio hanno campo libero, al di là delle verità accertate,per aggredire, condannare e chiedere dimissioni conseguenti. La Boschi avrà pure le sue responsabilità ma, a metterle tutte insieme,alla fine ha cercato di proteggere il padre, se dovesse risultare di avere esercitato pressioni e,quindi,di avere mentito al parlamento.Ma anche se dovesse risultare colpevole di aver mentito, non verrebbe meno la repulsione incontenibile che si prova nei confronti di chi,per viltà o servilismo , ha detto poco o nulla sui banchieri corrotti,i loro amici e le truffe consumate ai danni di centinaia di migliaia di cittadini indifesi. Alla fine della giostra bisogna scegliere:o contro la Boschi, che non ha rubato, o contro Zonin,il dominus di Banca Veneta per 20 anni che,dopo aver portato la banca al fallimento, si è liberato di tutto il patrimonio e lamenta sprezzante che anche lui ci ha rimesso al pari dei risparmiatori truffati.