MA QUALE ZES…..VUOI METTERE UNA SECONDA GARANZIA GIOVANI….?!?!
Quando la stampa ha dato notizia che finalmente il governo nazionale aveva chiuso favorevolmente l’istruttoria per l’istituzione della ZES a Gioia Tauro con estensione fino a Reggio si è convenuto che questa volta alla Calabria veniva concessa un’opportunità concreta per mettere in campo credibili strategie di sviluppo.Naturalmente il presidente Oliverio ha accompagnato la notizia con l’immancabile profluvio di parole enfatiche e trionfalistiche,com’è nel suo stile,lasciando intravedere aurore di crescita economica,espansione imprenditoriale, posti di lavoro e benefici per tutti.E così dovrebbe essere perché la ZES(Zona Economica Speciale) prevede una fiscalità di vantaggio e di semplificazione amministrativa per le imprese già esistenti e per quelle che vorranno insediarsi che potranno acquistare macchinari ed ottenere forme di credito per la loro attività e i loro investimenti.Va da sé che la ZES può funzionare se messa in mani competenti,con l’assistenza di manager collaudati che abbiano già maturato esperienze in strategie di sviluppo.Dovesse finire la ZES nelle mani dei burocrati regionali che prendono ordini dai politici cui rispondono per la carriera fatta e da preservare , finirà come con i fondi europei di cui non si è mai saputo quali risultati tangibili abbiano prodotto in termini di sviluppo economico e crescita occupazionale .La ZES,insomma,è una opportunità seria che non va sprecata e sulla quale dovrà essere massima la vigilanza da parte di chi rappresenta e intende tutelare gli interessi dei calabresi, spinti inesorabilmente lungo la soglia di povertà.Siamo la regione con gli indicatori economici peggiori, esprimiamo soltanto primati negativi nelle classifiche socio-economiche, abbiamo il più alto tasso di disoccupazione giovanile e il reddito pro-capite è il più basso in assoluto.Ci sarebbe dunque di che rimboccarsi le maniche, chiedere aiuto a chi lo può dare, attivare consulenze con esperti riconosciuti e non ricorrere a personaggi incompetenti, senza arte né parte, soltanto perché amici o cortigiani al seguito in credito per i servizi resi alla causa.Anche a non arrivarci da solo, Oliverio potrebbe farsi spiegare-non gli mancano le conoscenze- quali opportunità offre la ZES.Certo con la ZES non si può fare assistenzialismo e, quindi, non produce rendite elettorali anche perché le imprese,al di là delle facilitazioni,rischiano in proprio. Vuoi mettere invece quanto può rendere una seconda edizione di “GARANZIA GIOVANI” rivolta,un anno prima delle elezioni regionali 2019 con Oliverio ricandidato, ai giovani sotto i 30 che non abbiano un lavoro e che lo cercano?Con apposita conferenza stampa Oliverio ha presentato il “bando per il lavoro” che altro non è se non una indennità di 400 euro che,nella pratica, non ha nulla di diverso dell’antichissima indennità di disoccupazione generosamente riconosciuta che ha fatto grande,insieme alle pensioni fasulle,la Prima Repubblica .E’ pur vero che 400 euro mensili sono pochi ma nella regione più povera d’Europa dove la politica produce privilegi e dissipa improduttivamente,per dolo o incapacità, la spesa pubblica possono fare comodo in una famiglia che fatica a tirare avanti.La prima edizione di “GARANZIA GIOVANI” è finita come è finita,fra il penoso e il ridicolo,con l’umiliazione di tanti giovani che ci avevano creduto.Ora Oliverio ci riprova perché, essendo ritenuto il maggiore responsabile delle disfatte elettorali del PD, ha solo un anno di tempo per cercare di riposizionarsi.Un altro avrebbe puntato sulla ZES e non sull’obolo consolatorio di una seconda edizione di “Garanzia Giovani”. Ma lo statista di San Giovanni in Fiore e i suoi consiglieri d’annata sanno come si fanno i voti.A loro confronto i notabili della mai dimenticata democrazia cristiana erano dei dilettanti.