QUANDO LA CALABRIA FINISCE IN TV…..
Le notizie erano due:la bomba comandata a distanza che ha fatto saltare in aria un ex-consigliere comunale in quel di Limbadi, comune ad alta densità criminale, e la decisione della giunta regionale di migliorare i vitalizi degli ex-consiglieri regionali con una maggiorazione dell’1,1per cento per un costo complessivo aggiuntivo di circa 100 mila euro.Vada per la bomba che,rispetto alla lupara,segna una svolta di non poco conto nelle modalità del crimine omicida ma nulla aggiunge alla ferocia che in altre tristissime situazioni si era già rivelata.Un giornale ha avuto lo zelo di fornire la cronologia degli assassini verificatisi in Calabria con l’impiego di bombe. Quanto alla maggiorazione,per quanto modesta,del vitalizio degli ex-consiglieri regionali è diventata notizia perché sui vitalizi degli ex-parlamentari si è fatta una campagna elettorale e il M5Stelle vi ha costruito sopra,insieme al reddito di cittadinanza, gran parte del suo successo.Ma come? La prima decisione cui sarà chiamata la Camera a trazione 5Stelle sarà proprio l’abolizione dei vitalizi in senso retroattivo e in Calabria addirittura decidono di maggiorarli?Un consigliere di maggioranza,Giuseppe Giudiceandrea,però,è di parere contrario e la sua opposizione la formalizza con una proposta che ne prevede l’abolizione . L’iniziativa gli è valsa la partecipazione alla trasmissione “Non è l’Arena”,su la 7, anche se c’è stato poco tempo da dedicare ai vitalizi perché ha avuto prevalenza la smisurata grandezza della cittadella regionale, paragonata alla reggia di Versailles per quanto è venuta a costare e considerata sproporzionata e di forte contrasto con la fragilità economica e sociale della Calabria che segna indicatori economici da quarto mondo,ultima nelle classifiche delle regioni in Europa.Giudiceandrea ha cercato di spiegare che con la cittadella e l’accorpamento di tutti gli uffici in una unica struttura si è realizzato un risparmio del 42 per cento rispetto alla spesa che la Regione dove sopportare per canoni di locazione sparsi a tutte le latitudini.Da una spesa di 14 milioni si è passati a 8 milioni e Giudiceandrea ha insistito sulla convenienza dell’accorpamento degli uffici.Ma nello studio televisivo l’atteggiamento era di severa critica nei confronti di una regione dove le fasce più deboli sono border line con la soglia di povertà e non vi sono segnali di crescita nonostante i fondi europei goduti. Non è mancato il richiamo all’anomalia di avere a Reggio la sede del consiglio e a Catanzaro quello della giunta, punto di compromesso figlio dei moti di Reggio nel 70.Ne siamo usciti male,insomma, e Giudiceandrea ne ha dovuto dare conto,al rientro, ai colleghi consiglieri che gli rimproverano di non aver difeso adeguatamente l’immagine della Calabria.Il più critico nei suoi confronti,per la proposta sui vitalizi da abolire,si è rivelato Nicola Adamo,ex-consigliere che gode del vitalizio, il quale ha accusato Giudiceandrea di avere fatto una proposta spot per farsi propaganda personale in vista delle regionali dell’anno prossimo.Qualunque misfatto abbia compiuto Giudicendrea,il fatto di avere contro Nicola Adamo lo assolve da qualunque errore. “La mente politica più lucida della Calabria”-come qualcuno ha definito Adamo- non ricopre ruoli ufficiali né nelle istituzioni né-a quanto risulta-nel PD ma è al centro del potere regionale in quanto ombra che segue e consiglia Oliverio.La mancanza di ruoli dovrebbe tenerlo lontano dai tavoli della politica e,invece,lo si trova dappertutto.Il primo a promuovere assemblee per far “risorgere” il PD dopo la disfatta elettorale è stato lui, ovviamente per interposta persona.Ancora oggi in Calabria il PD sono Adamo e Oliverio e i rispettivi seguiti e Renzi lo ha sempre saputo.Ha pagato prezzo anche per questo.