L’ADDIO A CICCIO MISASI………

L’ADDIO A CICCIO MISASI………

Una piazza Loreto stracolma di gente ha atteso l’arrivo del carro funebre che portava la salma di Ciccio Misasi per la cerimonia religiosa e l’ultimo saluto della sua città.Un cielo grigio e gravido di sabbia sahariana faceva da quinta alla facciata della chiesa ma era una grande striscia gialla a dare colore alla scena.Tutti i mezzi del “Soccorso Aci” erano stati posizionati dai lavoratori dell’azienda lungo il perimetro della chiesa per indicare una appartenenza ed esprimere il dolore di chi ha perso molto di più del datore di lavoro.L’azienda e il personale tutto si è fermato per rendere omaggio  a chi li ha formati,professionalizzati e resi utili alla società.Ancora una volta la Cosenza dei buoni sentimenti e della gratitudine verso chi, nel corso di una vita, ha servito la comunità si è materializzata nella piazza,sul sagrato e all’interno della chiesa.Un funerale di popolo  composto da colletti bianchi,colletti blu,funzionari della pubblica amministrazione,esponenti di tutte le professioni,magistrati ma soprattutto gente comune che non ha visibilità se non quando vuol far sentire il sentimento della collettività nella sua espressione più larga.Per chi conosceva Ciccio Misasi da vicino non c’era sorpresa o stupore nel vedere tanta gente e tanta partecipazione.Molti anche i giovani la cui presenza  conferma la popolarità di Ciccio nell’arco di più generazioni.Le parole di don Giacomo Tuoto, che ha officiato il rito religioso, rivelavano  la commozione di chi, al di là del ruolo di officiante,stava accompagnando nell’ultimo viaggio un caro amico. All’interno della chiesa la commozione  collettiva premeva sull’anima e sui ricordi che collegavano  a quella bara.Sul sagrato e sulla piazza la folla rimasta fuori attendeva mesta la fine della cerimonia religiosa mentre  accanto al carro funebre  compariva  la macchina da corsa con la quale Ciccio  ha affermato il suo valore di pilota  conquistando fama e trofei.

Portata a spalla  da sei lavoratori del “Soccorso Aci” in tuta da lavoro dai forti colori iridescenti, quando la bara,terminata la cerimonia religiosa, è riapparsa sul sagrato ha preso a rombare il motore della macchina da corsa,con quelle accelerazioni progressive e sempre più intense che  nei gran premi automobilistici annunciano la partenza della gara.Simbolismo e metafora perfetta dell’ultima partenza e dell’ultimo viaggio che Ciccio si accingeva a compiere.Quando  l’auto di tante gare ha smesso di rombare e il carro stava per avviarsi verso San Lucido per la tumulazione,nel cielo sovrastante la piazza inaspettatamente  è arrivato  un elicottero  che volteggiando  ha mandato,verso il carro, una sorta di saluto in codice. Più tardi,nel bar vicino alla chiesa, qualcuno spiegava che era il saluto riconoscente e commosso del pilota che, anni fa, era rimasto coinvolto in un incidente stradale ed al  quale Ciccio Misasi aveva salvato la vita.