IL PD RITROVA L’UNITA’-Il LIVORE DI TRAVAGLIO E L’ASTIO DI BERSANI………
Sarà pure una tregua armata ma il documento unitario votato all’ unanimità dalla direzione del PD, con la conferma della fiducia a Martina, indica che non c’è stata né “conta” né “resa dei conti” ma una decisione politicamente responsabile per mantenere unito il partito e affrontare le difficoltà del momento.Commentatori e analisti avevano annunciato una direzione fratricida a rischio di un’altra scissione e ,invece, alla fine il senso dell’appartenenza e la complessità del momento hanno avuto il sopravvento.Il documento votato sancisce in forma inequivocabile che nessuna alleanza di governo è possibile né con Salvini né con Di Maio ovvero né con la Lega né col M5Stelle. E’ la linea di Renzi, comunque la si voglia intendere, e questo spiega il commento acido e rancoroso di Marco Travaglio nel salotto della Gruber appena conclusa la direzione del PD.Travaglio deve prendere atto che Matteo Renzi resta comunque leader ineludibile del PD e,di conseguenza,si allontana definitivamente l’ipotesi caldeggiata dal suo giornale di un accordo PD-5Stelle.Renzi sarà pure responsabile della sconfitta del PD,di averne logorato l’immagine di sinistra e l’ancoraggio con i ceti popolari ma non gli si può rimproverare se il partito,con la sua base e i suoi organismi di vertice,si identifica e sostiene a maggioranza la sua linea politica. Travaglio e il salotto della Gruber hanno campo libero ogni sera nel massacrare politicamente Matteo Renzi, considerato il nemico da annientare per consentire all’ala trattativista e governativa del PD di sottoscrivere un accordo col M5Stelle che,diversamente,chiuso ormai il “forno” con la Lega di Salvini, non ha altra possibilità per formare un governo.Pierluigi Bersani,che dopo l’umiliazione subita nelle urne il 4 marzo, dovrebbe tornare a parlare di politica nel bar del paesello natìo, dove gli vogliono tanto bene, ma astenersi dal dare consigli al PD dopo averne mutilato il corpo e l’immagine .Dimentico dell’umiliazione –streaming inflittagli nel 2013 dal M5Stelle vorrebbe che il PD si piegasse alle sollecitazioni del M5Stelle e accettasse, con un ruolo subalterno, un accordo su obiettivi ben definiti mettendo da parte il conflitto politico ed elettorale che ha connotato fino a ieri il rapporto PD-5Stelle.Renzi avrà tutte le colpe di questo mondo,sarà insieme a Berlusconi” il male assoluto” per la democrazia italiana ma l’accanimento e l’odio viscerale che gli viene dall’area “populista” e forcaiola nonché dai fuoriusciti del PD ne fanno conseguentemente un punto di riferimento per chi,con valutazioni diverse, non riconosce né al M5Stelle di Di Maio né alla Lega di Salvini l’adeguatezza a svolgere un ruolo di governo del Paese che ha bisogno di una collaudata conoscenza delle istituzioni,dei vincoli internazionali, delle difficoltà finanziarie della nostra economia,della competenza necessaria per affrontare problemi che in campagna elettorale sono stati strumentalizzati demagogicamente lasciando credere che le soluzioni sono a portata di mano solo che lo si voglia.Reddito di cittadinanza e flax tax per citarne soltanto due. In politica i buoni sentimenti non sono mai esistiti né sono richiesti ma il senso dello Stato, delle sue regole fondative e dei reali bisogni del Paese bisogna averlo.Il resto è avventura e rischio.