DA EINAUDI ALL’AVVENTURA POPULISTA LEGA-M5STELLE…..
Nel 1954,capo dello Stato Luigi Einaudi,la guerra era ancora un ricordo vivo e, se qualcuno aveva fretta a dimenticare, c’erano ancora le macerie e i palazzi segnati dai bombardamenti a ricordargliela.Da allora di strada ne è stata fatta,il Paese è stato ricostruito e l’Italia è diventata uno dei paesi più industrializzati e una delle democrazie mature.Sono altre le macerie che oggi il capo dello Stato deve tenere presenti nel momento in cui riceverà Di Maio e Salvini col nome del candidato premier.Debito pubblico a parte e scadenze con Bruxelles, sono soprattutto le macerie politiche dei vecchi partiti che hanno perso ruolo e affidabilità lasciando campo libero ai populismi di varia ispirazione e provenienza che oggi vogliono dettare le regole del gioco.Sergio Mattarella,ricordando Luigi Einaudi,ha fatto capire chiaramente che non intende essere semplice esecutore di volontà e di scelte maturate nello studio di un commercialista di Milano senza avere chiaro lo sbocco e le ragioni di queste scelte.A cominciare dal presidente del consiglio che,non a caso ricorda Mattarella, è il presidente della Repubblica che lo nomina così come nomina i ministri su “proposta” del presidente incaricato.Questo vuol dire che non bisogna dare nulla per scontato e che,se il governo si farà, la vigilanza del Quirinale sarà stretta e concentrata.Le ultime notizie danno per certo l’accordo raggiunto da Salvini e Di Maio sul nome del presidente e,quindi,il governo si farà ma, a parte i ministri, saranno i punti del “contratto” che dovranno ottenere via libera considerando vincoli e compatibilità di cui si dovrà tenere conto.Ma l’avventura populista comunque partirà e,al punto cui si è giunti.,dopo 70 giorni,è meglio così. E’ giusto che “ il governo del cambiamento” si metta all’opera passando dalla propaganda alla realizzazione degli obiettivi.Va comunque considerato fondato il rischio “bancarotta” dell’intero sistema se inesperienza e incompetenza dovessero indurre a errori irreversibili. M5Stelle e Lega oggi si impegnano a governare il Paese e a cambiarlo in meglio ma è bene ricordare che i movimenti populisti sono per definizione antisistema e,come predica Grillo,l’obiettivo deve essere l’abbattimento del sistema.A quello che segue si penserà dopo. I populisti di oggi non credono più nella politica,ne contestano privilegi e rendite parassitarie e ne vogliono la fine.E’ il disprezzo crescente verso la politica che ha gonfiato le vele elettorali di Lega e M5Stelle portandoli nell’area di governo.Ora comincia l’avventura della Terza Repubblica e ai blocchi di partenza,purtroppo, ciò che emerge è un forte deficit di cultura di governo, di esperienza e di competenza a fronte di suggestioni che non tengono conto della realtà economica e finanziaria del Paese. Incrociamo le dita.