GRAZIE A DI MAIO E SALVINI SIAMO “I NUOVI BARBARI……
Non poteva esserci giudizio più sferzante e inappellabile nei confronti dei populismi e dei rispettivi leader che nel nostro Paese da più di 70 giorni cercano di far nascere un governo detto del “cambiamento”-. Il documento, inaspettatamente venuto fuori e che documenta alcuni punti del “contratto” che Lega e M5Stelle stanno stipulando,pur se datato 14 maggio, mette in evidenza qual è la direzione di marcia dei due “mezzi vincitori” nei confronti dell’Europa. Il documento,a loro dire,è stato superato e la posizione attuale è quella di voler restare nella moneta unica e non abbandonare l’euro. Sarà pure vero, per ragioni di necessità, per non dare al presidente Mattarella motivazioni per contrastare la nascita del governo ma, fuori dai confini nazionali dove hanno difficoltà a capire le vicende italiane,comunque,siamo diventati “i nuovi barbari”. Fuor di metafora siamo in mano a due gruppi politici ,sia pure non assimilabili fra loro,che punterebbero a destabilizzare l’Italia per mettere in crisi l’Unione Europea. Quasi certamente non è così nella realtà ma il problema perché ci percepiscono come i “nuovi barbari” si pone e in termini politici non antropologici. Sarà perche a cultura di governo soprattutto Di Maio sarà digiuno ma leggere della richiesta alla BCE di annullare all’Italia 250 miliardi di debito pubblico lascia interdetti, anche perché nel formulare questa ipotesi debbono avere dato il loro contributo consulenti di rango che non avrebbero dovuto ignorare la non competenza della BCE per una decisione del genere. Nel suo complesso,comunque, il documento rivela politicamente una proiezione antieuropea da realizzarsi con la contestazione dei contratti sottoscritti e che ci impegnano. Spiegabili e scontate le reazioni da Bruxelles che ci ricordano le difficoltà in cui annaspiamo, col debito pubblico più alto dell’Unione, e che diffidano dall’intraprendere iniziative avventurose e a rispettare le regole che debbono valere per tutti. Per non dire delle conseguenze economiche se dovessimo uscire dall’euro oppure,nel caso di una Europa a due velocità, passare fra i Paesi a crescita più bassa. In Catalogna decine e decine di imprese hanno abbandonato il campo in previsione dell’indipendenza e dell’uscita dall’euro.La piattaforma Rousseau, sacrario della democrazia diretta del M5Stelle,dovrebbe-prima di chiedere l’ok per governare con la Lega- spiegare quali sarebbero le conseguenze dall’uscita dall’euro o,comunque,dall’innalzamento dello spread e dalle relative possibili reazioni dei mercati finanziari.Per una volta,cioè, parlare alla testa e non alla pancia del Paese.L’italia,per fortuna ,non è la Grecia ma, se il debito pubblico va in tilt, finiscono sotto scure stipendi,pensioni,mutui, consumi,posti di lavoro.In una parola “recessione” nera e una politica di contenimento di lacrime e sangue . Su queste prospettive drammatiche,per nulla teoriche, la piattaforma Rousseau dovrebbe chiamare il popolo grillino a pronunciarsi ma non si è così ingenui da ritenerlo possibile.E qui sta l’imbroglio. Quanto al governo, se si farà,se ci sarà la staffetta fra Di Maio e Salvini, se si copriranno di ridicolo proponendo ancora personaggi accademici che, smentiti dal Quirinale di essere stati proposti, si sono dichiarati vittime di complotti europei, si accomodino pure.Non sarà un governo di lunga durata perché le contraddizioni e le incompatibilità fra Lega e 5Stelle superano le convergenze possibili. Andare al voto il più presto possibile perciò, “nuovi barbari” a parte, non è una opzione ma una necessità.