IL GIOCO DEL CERINO E LA POSSIBILITA’ DI ELEZIONI ANTICIPATE…

IL GIOCO DEL CERINO E LA POSSIBILITA’ DI ELEZIONI ANTICIPATE…

La politica non è un laboratorio di idee e di strategie per renderle
vincenti ma un susseguirsi di fatti , di accadimenti che bisogna saper
interpretare mettendoli in relazione con i pronunciamenti degli attori di
scenario.Non un semplice ragionamento logico-deduttivo, quindi, poiché
bisogna tenere in gran conto più ciò che non si dice che ciò che si
dichiara.
Per attenerci alle cose di casa nostra, cioè al governo Lega-5Stelle, a
sentire Matteo Salvini questo governo durerà 5 anni. Luigi Di Maio non è
altrettanto esplicito e sicuro ma avalla la tenuta del contratto di governo.
Apparentemente sia Di Maio che Salvini avrebbero interesse ad arrivare
comunque al voto europeo limitandosi a portare avanti i gli obiettivi
fissati nel contratto senza sfidare oltre il consentito la reazione di
Bruxelles per quanto attiene al rapporto deficit-pil.
Ma spesso, al di là delle intenzioni, i processi politici prevedono svolte
che non erano state messe in conto.Nel senso che nei sondaggi i pèartiti
di governo raggiungono insieme quasi il 60 per cento ma mentre la Lega
di Salvini raddoppia e supera la percentuale delle politiche, il M5Stelle
flette e nei sondaggi perde circa 7 punti. Non solo.
Matteo Salvini riesce ad occupare la scena politica con costanza ed
esercita il ruolo di ministro e di vice-premier in forma dilagante.Fa il
bagno nella piscina sequestrata al boss, aziona la ruspa che butta giù le
villette abusive dei Casamonica , ha sostituito le felpe con i gilet della
polizia, è presente dappertutto e questo implica che i telegiornali ne
riferiscano.
Se prima si mormorava ora è opinione diffusa negli ambienti politici che
Salvini volutamente si comporta come se fosse il premier e non il vice di
Conte .L’allarme rosso è scattato nel M5Stelle dopo la manifestazione
voluta da Salvini a Roma , con comizio in Piazza del Popolo,dove

esplicitamente Salvini ha chiesto mandato politico ai 60 milioni di italiani
in nome dei quali si propone , oltre contrastare migranti, ladri e rom, di
eliminare ogni subalternità nei confronti di Bruxelles superando la logica
dei “numerini”.
E fin qui ci può anche stare , visto che i sondaggi sono spropositatamente
a suo favore. Ma quando Salvini , ministro dell’Interno, riceve al suo
ministero i rappresentanti delle categorie imprenditoriali per raccogliere
indicazioni e dare risposte ,siamo molto al di là delle competenze di un
ministro dell’Interno.
E infatti Di Maio sente di dover precisare che , incontri o meno, è al suo
ministero che si fanno gli accordi e si assumono impegni. Ma la
precisazione non può bastare.Nel M5Stelle il mugugno ormai diventa
irritazione politica . Salvini si muove nella consapevolezza di mettere in
ombra il M5Stelle e i suoi ministri, a cominciare da Di Maio.
L’occasione di reagire il M5Stelle la coglie entrando nel merito della
nbotizia che il tesoriere della Lega è indagato a Bergamo per aver
occultato o mascherato donazioni di denaro al partito per sottrarsi a
eventuali sequestri in relazione ai 49 milioni di euro che lo Stato deve
recuperare. L’intimazione è netta.” Salvini deve chiarire e non può
minimizzare “. Salvini ha incassato ma si è sottratto al chiarimento
trovandosi in visita di Stato a Gerusalemme , come se avesse anche
l’interim degli Esteri.
Questi i segnali di insofferenza all’interno della maggioranza di governo
che hanno alimentato il sospetto di lacerazioni più profonde dovute
anche alle incertezze sulla manovra economica e alla possibilità che si
concretizzi la procedura di infrazione per debito da parte di Bruxelles.
Più realisticamente il M5Stelle ha interesse a fermare l’irresistibile ascesa
elettorale di Salvini e la Lega di Salvini ha interesse a trasformare i
sondaggi in voti nelle urne , possibilmente prima delle elezioni europee.

Nei prossimi giorni , anche se Conte torna da Bruxelles con la manovra
approvata e la procedura d’infrazione bloccata, non dovrebbero mancare
altri segnali di insofferenza fra i sottoscrittori del contratto di governo. Di
provocazione in provocazione il cerino passerà da una mano all’altra fino
alla rottura per volontà di una delle due parti. C’è un problema ,però, che
Salvini ha molto chiaro. Il capo dello Stato non ha nessuna intenzione di
sciogliere le camere a meno di un anno dal voto del 4 marzo e ,
soprattutto,non suscita nessun entusiasmo nei tanti parlamentari di
prima nomina l’idea di tornare a casa e nell’anonimato politico.