SALVINI… GLI STRISCIONI….IL ROSARIO E LA MADONNA PROTETTRICE…….
Non ha cosa inventare più il “capitone” della Lega, al secolo Matteo Salvini, per trovare conferma, nelle urne del 26 maggio, alla percentuale che i sondaggi gli darebbero sopra il 30 per cento. A dire il vero la comparsa di striscioni e cartelli ostili ai suoi comizi hanno segnato una inversione nel trend dei consensi e anche i selfie sono diventati una trappola dopo che quella meravigliosa ragazza di Salerno , avvicinandolo col pretesto di un selfie al comizio in piazza, lo ha apostrofato :” Ti ricordi quando ci chiamavi terroni di merda?”. Salvini ha intimato alla polizia di “cancellare quel video” ma il video è finito ugualmente sui media incontrando consensi e apprezzamenti. Non è stata da meno Catanzaro che ha anticipato Napoli con gli striscioni di indovinata contestazione, memore degli insulti che Salvini lanciava ai meridionali da radio Padania .A Napoli,in particolare, è tornata alla memoria la ballata di Salvini sui palchi della Lega quando intonava il motto xenofobo:” Sentite che puzza….scappano anche i cani…stanno arrivando i napoletani …”.
Poi è venuta la svolta della Lega come partito nazionale, i voti del sud sono diventati necessari e irrinunciabili, per cui Salvini ha dovuto concentrare la sua xenofobia sui migranti che sbarcavano in Italia. Ha così cavalcato l’onda del disagio sociale provocato da una immigrazione non controllata-questo l’errore della sinistra- ed ha cominciato la scalata a primo partito a livello nazionale con l’obiettivo di conquistare la guida del governo. Gli striscioni hanno in qualche modo fermato la sua irresistibile ascesa nei sondaggi ma l’obiettivo rimane immutato.
Non avendo a portata di “pancia” degli italiani altre promesse da fare in chiave “prima gli italiani”, ha tirato fuori il rosario ed ha invocato a protezione della Lega, per il voto di domenica, la Madonna e il Vangelo spingendosi fino a criticare Papa Francesco, azzardandosi a fare confronti con Papa Woitila e Papa Ratzinger.Se da una parte la strumentalizzazione elettorale della Madonna può indignare per la volgarità dei fini, dall’altra riflette il bisogno di Salvini di trovare altri ancoraggi con le intenzioni di voto degli italiani probabilmente perché vede allontanarsi la possibilità di realizzare una percentuale di consensi fra il 35 e il 40 per cento, possibilità cui è incardinata la sua scalata alla guida del governo nazionale.
Salvini è consapevole, come tutti gli addetti ai lavori, che le percentuali di voto accreditate dai sondaggi sono “drogate” perché incompatibili con altri risultati demoscopici dai quali si ricaverebbe che la percentuale degli “indecisi” è quanto mai alta, ovvero tale da determinare il successo o l’insuccesso delle forze in campo. La ricerca addirittura realizza che la decisione degli “indecisi” per chi votare matura nelle ultime battute della campagna elettorale , per non dire degli “indecisi” che decidono in cabina elettorale quando hanno in mano scheda e matita. Ecco perché Salvini, al di là della blasfemia che arricchisce la truculenta immagine che ama dare di se stesso, si affida alla Madonna e certamente non perché è convinto che la Madonna abbia a cuore le sorti della Lega- semmai dei migranti, come Lei in fuga per portare in salvo il Figlio-ma perché lui sa quanto può fruttargli la semplicità e l’ingenuità della parte meno politicizzata del corpo elettorale. Spregiudicatezza e furberia valliggiana gli suggeriscono di mettere insieme fede e politica pensando cinicamente quanto può coinvolgere quel “rosario” tenuto in mano e quell’invocazione della Madonna che resta la bestemmia più sciagurata di una fase politica che l’Italia farà fatica a dimenticare.Non è dato prevedere, purtroppo, quanto tempo ci vorrà perché –direbbe il grande Eduardo- questa “nottata” politica passi