PD- VINCE LA PROVA MUSCOLARE DI OLIVERIO…
E’ stato un venerdi a doppia interpretazione per la vita e le difficoltà in cui si muove il PD calabrese. Due le manifestazioni annunciate e non è del tutto chiaro se quella di Soverato, con i sindaci, voleva essere un contraltare, studiato a tavolino, a quella di Lamezia, con Andrea Orlando, che convocava il popolo del PD per fare il punto sullo stato del partito e sulle modalità di scelta del candidato alla presidenza della giunta regionale, tenuto conto che Mario Oliverio si è già ricandidato da solo a prescindere dal PD.
Chi è andato a Lamezia a sentire Orlando contava di avere ragguagli esplicativi al riguardo, senza tatticismi e diplomazie “fuori corso”, considerata l’aria che tira all’interno del PD e fra gruppi dirigenti. Questo chiarimento, all’interno e all’esterno del partito, non c’è stato perché Oliverio ha saputo giocare la carta dell’incontro con i sindaci a Soverato. Riferiscono le cronache che vi hanno partecipato più di 300 sindaci i quali, considerato che in Calabria i comuni amministrati sono 410 , meno le ultime fusioni, costituiscono dei testimonial di cui non si può non tenere conto.
L’incontro con i sindaci voluto da Oliverio aveva la parvenza formale di un incontro istituzionale, finalizzato a fare il punto sulle difficoltà finanziarie dei comuni, le risorse erogate dalla Regione e quelle erogabili nel futuro. Il tutto per far “cambiare passo” alla Calabria nella traiettoria di un avvenire radioso che Oliverio vede a portata di mano sempre che sia lui a guidare la carovana.
Ora si dà il caso che la Banca d’Italia, sede di Catanzaro, nella relazione annuale sullo stato dell’economia in Calabria, mette in evidenza l’eccessivo numero di Comuni in dichiarato disavanzo di bilancio, ovvero in difficoltà gestionali per mancanza di risorse.Ci si rende conto, allora, che se il capo del governo regionale e la sua giunta convocano i sindaci per parlare di risorse impegnate e da erogare, spingendosi fino a quelle che si potranno erogare nella prossima legislatura, l’interesse dei sindaci è stato oggettivamente alto ma anche facile da prevedersi. Siccome la malizia non manca mai quando c’è di mezzo la politica, non sono pochi a sostenere che “l’esca” ha funzionato alla grande come, del resto, aveva funzionato quando allo staff di Oliverio venne in mente, per rilanciare la sua candidatura alla guida della regione, di far sottoscrivere un manifesto , sufficientemente ambiguo nella formulazione, a circa 250 sindaci convenuti appositamente a Lamezia. E’ accaduto,però, che dopo qualche giorno di commenti il manifesto ha perso rilevanza politica anche per l’assordante silenzio dall’interno del PD in merito.
Per venerdi a Soverato staff e strateghi occulti e meno occulti hanno lavorato bene, tanto che i sindaci accorsi a Soverato erano molti di più di quelli del manifesto. E’ stata la dimostrazione di forza, la prova muscolare con la quale Oliverio ha accolto Andrea Orlando cui in troppi attribuivano il compito di delegittimare, con tutte le cautele lessicali del politichese, la ricandidatura di Oliverio alla guida della regione. Tanto più che Roberto Giachetti, punta polemica dei renziani, insiste da tempo chiedendo a Zingaretti perché la presidente dell’Umbria, coinvolta in una vicenda giudiziaria, è stata costretta alle dimissioni mentre per Oliverio, coinvolto nell’inchiesta “Lande desolate”, non è stata presa analoga decisione.
E’ accaduto,invece, che Oliverio , incassato il successo di partecipazione a Soverato, facendo ingresso nella sala dove si svolgeva l’assemblea del PD con Andrea Orlando, veniva accolto da un applauso lungo e ostentato. Un po’ troppo per le aspettative di chi aveva organizzato l’incontro ma, se claque c’è stata, complimenti a chi l’ha preordinata. Ovviamente Orlando, da politico consumato, ha capito il messaggio e si è reso conto che mettere in discussione la ricandidatura di Oliverio implicava l’accentuazione dei contrasti e delle lacerazioni interne al PD calabrese. Orlando ha, invece, fatto ricorso al linguaggio ecumenico dell’unità e del rilancio del partito cui tutti sono chiamati a contribuire per recuperare i consensi perduti ed essere forza di governo alternativa al governo Lega-5Stelle.
Si è capito subito quale sarebbe stata la conclusione della serata e a capirlo prima degli altri sono stati-per come riferiscono le cronache-l’ex-segretario regionale Ernesto Magorno, Mimmo Bevacqua consigliere regionale,Franco Iacucci,presidente della Provincia e, addirittura, Carlo Guccione che della corrente di Orlando è fiduciario e leader in Calabria, i quali avrebbero abbandonato la sala prima che si concludessero i i lavori. Ha vinto Oliverio, non vi è dubbio, ma non è detto che così i problemi per il Pd sono diminuiti.