REGIONALI:IL M5STELLE CONTRO GLI “IMPRESENTABILI” DEL PD
Le trattative fra M5S e PD per valutare una candidatura comune alla presidenza della giunta regionale si sono bloccate per le condizioni poste dal M5S nella scelta dei candidati possibili.A parlare è Anna Laura Orrico, sottosegretario per il M5S ai Beni culturali, per la quale “il PD dovrebbe liberarsi di tante figure scomode che hanno purtroppo macchiato la storia politica di questa regione. Dovrebbe liberarsi anche da una sorta di autoreferenzialità che non aiuta,come se loro avessero le chiavi del futuro in Calabria….”.
Parole che non vanno certamente nella direzione di Mario Oliverio e di ciò che rappresenta col suo entourage della “ vecchia ditta” che ha ridotto la politica a pure logiche di potere e di clientelismo elettorale.Mario Oliverio, che sta cercando in tutti i modi di imporre la sua ricandidatura mobilitando le oligarchie e le burocrazie del centrosinistra di parata, circoli, associazioni, sindaci beneficiati, opinion leader disoccupati deve già fare i conti con la bocciatura venuta dai gradi alti del PD , confermata sia dal commissario Graziano che dal responsabile per il Mezzogiorno Oddati e che, a quanto pare, non lascia prevedere ripensamenti.
Oliverio ha forzato il gioco imponendo con legge regionale le “primarie” come modalità per la scelta del candidato alla presidenza della giunta regionale.La risposta del commissario Graziano è stata netta e ultimativa :”Chi partecipa alle primarie indette senza il consenso del PD è fuori dal partito”.
Ed Ecco che arriva Anna Laura Orrico ,che verosimilmente non parla soltanto a titolo personale, a sostenere che l’orientamento del M5S è di mettere insieme una coalizione di liste civiche e giocare la partita con un proprio candidato. Un accordo col PD non lo ritiene possibile per le figure che lo rappresentano, calcificate in un passato che non passa mai, che tengono in ostaggio il presente e che negano ogni possibilità di cambiamento .
Non è poco per la “vecchia ditta” che parla ancora, al maschile e al femminile, con i soliti nomi che hanno portato il PD a devastanti sconfitte elettorali. Riferiscono i beneinformati che a Roma, nella sede del Nazareno, dove si tengono i dossier politici delle singole regioni, in quello della Calabria c’è una cartella che contiene una spietata analisi di Paolo Pollichieni, scomparso di recente, compianto direttore del Corriere della Calabria, che così inquadrava il PD calabrese all’indomani di una prova elettorale:”Sono il partito dei fondi comunitari ,del trasversalismo affaristico,degli ipermercati a 5 stelle,,dei pellegrinaggi ginevrini alla corte di Aponte,della burocrazia mercenaria,l amorale,delle concubine “usa e getta”, delle dame senza cavalieri e dei cavalieri con tante dame…”.
Inutilmente al Nazareno hanno atteso che qualcuno, qualcuna, rispondesse alle parole di fuoco di Paolo Pollichieni. Nella cartellina non c’è alcun ritaglio-stampa che attesti l’indignazione e la risposta del PD calabrese per come rappresentato. Ai vari livelli.