CALABRIA SAUDITA: IL 4 NOVEMBRE PARTONO I “ TAVOLI TEMATICI “DEGLI EMIRATI ELETTORALI…
C’è di che rimanere sbalorditi all’idea che il 4 novembre il centrosinistra in schieramento elettorale, capitanato dallo statista di San Giovanni in Fiore, affronterà tutto lo scibile elaborato dalle democrazie mature in termini di cultura di governo.L’iniziativa nasce da una“ analisi della collocazione della Calabria tra Europa e Mediterraneo,da una corretta trattazione del rapporto tra autonomia regionale e meridionalismo e da un rinnovato rapporto tra la Calabria lo Stato,da impegni concreti sul terreno della legalità e della lotta alla mafia, dalle scelte per la promozione di una classe dirigente capace e competente .“
Che dire? Si vola alto.Anzi,altissimo.Viene da chiedere come mai non se ne sia parlato nei cinque anni trascorsi. A poco più di un mese dalla campagna elettorale l’iniziativa si presenta come la solita furbata per coprire quello che non si è fatto e si preferisce parlare di futuro che, per essere tale, appartiene al possibile ma non al verificabile.Insomma siamo alle solite chiacchiere, le stesse che hanno accompagnato il quinquennio di governo regionale targato, a suo dire, centrosinistra.
Forse era più opportuno dedicare i tavoli tematici alla produzione legislativa del consiglio regionale nei cinque anni trascorsi, unitamente al lavoro delle commissioni, ai debiti della sanità e al miliardo verso fornitori, i pronto-soccorso allo stremo, i reparti che chiudono per mancanza di personale.E poi la gestione dei rifiuti, la Zona a Economia Speciale (ZES), il trasporto regionale e i collegamenti del Porto di Gioia Tauro, le strategie per il turismo, il lavoro che non c’è, la collocazione della Calabria nelle classifiche economico-sociali,le dinamiche della “soglia di povertà”, la fuga di giovani diplomati emigrati in cerca di un futuro, l’indifferenza dei governi nazionali di centrosinistra e non, le penalizzazioni della “spesa storica”, i numeri truccati per derubare il Mezzogiorno dei suoi diritti garantiti dalla Costituzione.
Niente di tutto questo nei sette tavoli tematici, pensati per parlarsi addosso dopo aver taciuto per 5 anni in consiglio regionale.Siamo alla sceneggiata in salsa calabrese quando leggiamo che fra le finalità c’è quella delle “scelte per la promozione di una classe dirigente capace e competente”.Ma dove? Ma quando? E i consiglieri regionali uscenti a quali capacità e competenze dimostrate fanno riferimento per quanto li riguarda direttamente?
Non vorremmo che l’iniziativa dei “sette tavoli tematici” sia stata presa da qualche altra regione,trasferendola pari pari in Calabria.E’ già accaduto, ai primi anni di vita della Regione,inizi anni 70. Si parlava di fiumi ,di piene e di alluvioni e , in un passaggio della relazione introduttiva al dibattito, venne fuori la portata dell’Arno che né allora né oggi è ancora arrivato dalla Toscana in Calabria. Si disse un errore di battuta ma non fu il solo caso. Si è andati avanti così per anni, fino ad oggi, proprio per un deficit storico e strutturale di competenza.
Per concludere sui “sette tavoli tematici”, è una trovata di propaganda elettorale che lascia il tempo che trova, inattendibile sia per chi la propone che per i destinatari. Segnali di fumo che dovrebbero arrivare a Roma e togliere il veto alla ricandidatura di Oliverio.Sarà interessante verificare chi vi ha partecipato, con quale competenza, con quale ascolto, con quali risultati. Per chi li conosce bene va in scena la Calabria “saudita” con i suoi emirati elettorali e con tutte le incertezze che il voto regionale presenta.