QUEI CIALTRONI CHE FANNO GLI UNTORI SUI SOCIAL ….
Prima o poi bisognerà trovare il modo di neutralizzarli e renderli inoffensivi o ,almeno, responsabili delle loro malefatte. Mettendo da parte le malefatte più clamorose e detestabili che hanno distrutto la vita delle persone prese a bersaglio, prendiamo in considerazione la quotidianità come viene vissuta sui social.
Bisogna essere veramente cialtroni per montare fake-news ,filmati e foto sul virus “partito” dalla Cina e che può arrivare non si sa dove, con quel carico di panico che genera quando la risposta della scienza ritarda. Una cosa comunque seria per come viene vissuta e percepita al di là dei rischi reali che si corrono.
Se si possono accettare le vignette ironiche e satiriche per esorcizzare l’allarme e la paura, come la vignetta che riproduce un boeing offerto dall’Inps ai pensionati per un viaggio gratis a WUAN, epicentro dell’epidemia, non si possono accettare i filmati falsi e le foto false usate per il torbido e cinico gusto di creare allarme e paura.
E’ meritevole il lavoro che sta portando avanti la redazione di Sky-Tg24 sottoponendo a verifica l’autenticità di foto e video e ,scoprendola, rivelarne la falsità.E’ il caso del video che propone un mercato di banchi e tendoni con una esposizione tracimante di ortaggi, prodotti alimentari e merce varia che si vorrebbe far passare per il mercato di Wuann, la città dove il virus si rivela e si hanno i primi contagi. Si tratta di un falso grossolano poiché trattasi di un filmato di qualche anno fa che non ha alcuna connessione con la città di Wuann e i suoi mercati.
Si è ben consapevoli che questi cialtroni sono sempre esistiti e che nelle disgrazie e nelle paure altrui trovano ragioni di compiacimento e di cinica divulgazione. Ma avevano un campo di azione limitato e, soprattutto,erano facilmente individuabili. Le conquiste di libertà avvenute con internet , rendendo globale la comunicazione,hanno come prezzo da pagare l’esistenza e l’attività dei cialtroni che hanno libero accesso sui social coperti dall’anonimato e dalla impunità garantita.
Niente a che fare con l’esercizio dell’intelligenza e dell’ironia sui fatti che accadono nel nostro vissuto quotidiano per come settimanalmente racconta e diverte la trasmissione “Propaganda live “ su LA7 il venerdi sera. Ed è certamente vero che la democrazia, con le sue regole e le sue libertà, può essere praticata ed arricchita sui social salvaguardandone i valori.
Ci sono poi frequentatori dei social , che vanno distinti dai cialtroni e dagli untori , che sono espressione della sub-cultura delle periferie e dei suoi riti di quartiere,che Umberto Eco identificava nei nullafacenti del bar sottocasa, che chiacchierano su tutto convinti delle loro certezze su come va il mondo. Niente a che fare, comunque, con i cialtroni che hanno scoperto i pascoli delle fake-news e si divertono a inquinare la comunicazione, inducendo in errore chi inconsapevolmente si imbatte nelle loro macchinazioni.
Poi c’è una minoranza più folkloristica che pericolosa che ama il turpiloquio, la rappresentazione e la narrazione fallica o vaginale dell’esistenza umana , e rovescia sui social la volgarità e l’incontinenza sessista che la ossessiona.Ricordano tanto le scritte e i graffiti nei cessi tristissimi delle stazioni di un tempo andato, di cui nessuno sente la mancanza e meno che mai si compiace se li ritrova sui social.