I MILIARDI DELL’EUROPA E LE FAMELICHE LOBBY INTRECCIATE ALLA POLITICA…
Sono annunciati per venerdi a Villa Pamphili a Roma gli “stati generali dell’economia”,pomposa titolazione per una sorta di censimento degli appetiti che l’annunciato flusso di miliardi in arrivo dall’Europa ha innescato a tutti i livelli.
L’iniziativa, voluta da Palazzo Chigi e prevalentemente centrata sulla figura del premier non ha mancato di suscitare polemiche all’interno dello stesso governo anche per la mancata consultazione del ministro dell’economia Gualtieri, targato PD.
Al di là dei riservatissimi palazzi romani che contano e che sono sempre esistiti, dove decidono i poteri forti, c’è da prendere atto che le strategie di rilancio dell’economia verranno discusse fuori dal parlamento e con le opposizioni che hanno declinato l’invito a partecipare. Una anomalia e una distorsione dei livelli decisionali a vantaggio delle associazioni di categoria, del mondo delle imprese e delle parti sociali.Un’operazione,insomma, studiata sulla figura del presidente Conte e finalizzata a rendere più stabile politicamente il governo da lui presieduto e che,più correttamente, avrebbe potuto affidare al CNEL il compito di promuovere un cantiere di ascolto di tutte le categorie economiche da utilizzare e da portare all’attenzione e alla valutazione del parlamento per le decisioni da prendere a livello politico.
Se si tiene conto dell’occupazione compulsiva delle reti televisive da parte di Conte, delle task force e dei numerosi comitati messi in piedi prima e dopo il corona-virus, emerge nettamente una conduzione extra-parlamentare delle scelte del governo. Nel mentre si annunciano gli “stati generali” giunge in simultanea il piano di rinascita affidato al super-manager Colao, ex amministratore delegato di Vodafone, investito dell’incarico di pilotare una task force impegnata ad elaborare una strategia per la ripresa economica.Una sovrapposizione, alla vigilia degli stati generali, che non è casuale anche se le anticipazioni di Colao sono destinate ad essere diluite nelle performance governative di Villa Pamphili.
Venerdi a Roma sfileranno manager ,politici e boiardi di Stato ma è dietro le quinte che le fameliche lobby intrecciate alla politica svilupperanno il loro volume di fuoco.Tutto si potrebbe risolvere in una messinscena per fare emergere e legittimare scelte e decisioni già prese o che verranno prese in stanze dove taccuini, microfoni e telecamere non hanno accesso e che il parlamento voterà.
Bisogna confidare nell’Europa che, a fronte dei miliardi promessi, chiede quelle riforme necessarie e strutturali cui i nostri governi si sono sempre sottratti.Bisognerà fare i conti con le cupole del potere burocratico i cui nefasti meccanismi hanno strozzato sul nascere gli aiuti erogati tramite il sistema bancario a famiglie e imprese.Bisogna eliminare le rendite parassitarie di enti e organismi che non hanno alcuna utilità se non quella di trovare sistemazione a politici trombati e faccendieri di mestiere. Urgente è riformare ed adeguare il servizio sanitario alle necessità emerse col corona-virus utilizzando i miliardi messi a disposizione dall’Europa . soprattutto al sud.Le prossime scadenze elettorali non mancheranno di condizionare scelte e decisioni del governo e dei partiti che lo sostengono ma sarà difficile sottrarsi ai controlli di Bruxelles. Il PD, non a caso, alla vigilia degli “stati generali” dell’economia,per bocca di Zingaretti ammonisce che l’Italietta che si barcamena ha l’occasione di puntare ad un nuovo modello di sviluppo, dimenticando che il PD è architrave e non garzone di bottega del governo in carica.