TURISMO CALABRIA-GRANDI IMBROGLI E GRANDI EVENTI……

TURISMO CALABRIA- GRANDI IMBROGLI E GRANDI EVENTI….

Quando Jole Santelli si è insediata alla guida del governo regionale dichiarando che per alcuni giorni la settimana avrebbe guidato da Roma, dalla sede di rappresentanza, la sua squadra di governo non pochi hanno visto nel proposito l ‘intenzione di sottrarsi alle pressioni , alle camarille e alla perdita di tempo che accompagna quotidianamente la vita istituzionale della Cittadella. E’ a Roma,sede del governo nazionale, che si prendono le decisioni che contano ed è a Roma che si difendono meglio gli interessi della Calabria. Una ovvietà.

Agli addetti ai lavori fu subito chiaro che Jole Santelli , con la sua decisione, intendeva dare un profilo alto al suo mandato  sottraendolo alle miserie della politica politicante, alle fameliche clientele in cerca di favori, all’incasso delle cambiali elettorali che si  firmano  in ogni campagna elettorale. Si era anche capito che, operando da Roma, poteva avvalersi di competenze e consulenze che Forza Italia poteva metterle a disposizione  per impostare i problemi nel modo più corretto e risolutivo. Anche nella formazione della giunta ha mandato segnali inequivocabili, con “Capitano Ultimo” e  Sandra Savaglio, del tutto estranei ai giochi della politica e alle sue miserie.

Avvantaggiata dal ritardo dell’insediamento del consiglio regionale ha potuto gestire la prima fase del suo mandato con piena consapevolezza delle sue responsabilità e con la determinazione che l’esplosione del corona-virus richiedeva.Faceva pensare,insomma, che avesse come riferimento caratteriale la mitica Margaret Thatcher che nel Regno Unito d’Inghilterra ha lasciato il segno per il ruolo politico svolto.

Ma  questa fase thatcheriana dell’azione di governo di Jole Santelli ha cominciato a perdere colpi nel momento in cui ha dovuto piegarsi agli equilibri di potere interni alla maggioranza e alle pressioni dei suoi leader. L’assessorato all’Agricoltura e al Turismo rivendicato dalla Lega per Pietro Molinaro ha tenuto per lungo tempo in stallo la formazione definitiva della giunta. La soluzione  trovata con la creazione di una nuova commissione consiliare, quella appunto Agricoltura e Turismo,che costerà nei 5 anni 500 mila euro, è stata una capitolazione alla Lega di Matteo Salvini. E’ in questo passaggio che comincia a emergere il peso della Lega nella maggioranza e  una conduzione della squadra di governo a trazione leghista se si considera  la vice-presidenza della giunta  a  Spirlì e anche la nomina di Francesco Bevere a direttore generale del dipartimento della salute.

Forza Italia e Fratelli d’Italia hanno dovuto abbozzare , in vista dei complicati accordi sulle candidature per le regionali di Settembre in Veneto,Toscana,Puglia, Marche e Campania. Incassata senza pudore politico la forzatura per la commissione a Molinaro, la Lega si è data da fare  per mettere le mani sul consistente budget milionario  deliberato per sostenere il turismo calabrese nelle sue varie articolazioni.Alla Lega di  Salvini non interessano tanto i bonus  di 200 euro ai giovani e di 500 alle famiglie e nemmeno il sostegno ad albergatori , ristoratori e gestori di stabilimenti balneari, tutte misure tra la beneficenza e l’assistenzialismo , ma il malloppo milionario ricavato da fondi europei inutilizzati per promuovere grandi eventi artistico-culturali  per l’estate 2020.

Con i bonus a giovani e famiglie e con il bonus di 25 euro a chi viene in vacanza in Calabria è evidente che si va a fare una  operazione in grande di tipo assistenzialista che non ha niente a che fare con la promozione strategica del turismo calabrese. E’ un insulto alla intelligenza dei calabresi.Figurarsi se una famiglia si parte da Milano,Torino o Berlino perché attratta dal bonus di 25 euro pro-capite da consumare nei ristoranti calabresi. Siamo in presenza di una visione pauperistica del turismo che viene difficile attribuire a Jole Santelli e a Fausto Orsomarso senza dubbio al di sopra di visioni così modeste.Eppure non sono mancati i titoli, specialmente sui social, della “grande abbuffata” a carico delle casse regionali grazie ad una forzata e molto dilatata interpretazione dei danni prodotti da Covid 19.

Ma non è sui bonus per le categorie del turismo danneggiate che bisogna concentrar e l’attenzione bensì sui milioni di euro finalizzati alla promozione di “grandi eventi”, ritenuti evidentemente strategici per richiamare flussi turistici.Ma a leggere bene la bozza del bando e a considerare i requisiti richiesti per accedere ai finanziamenti, ci si accorge che il malloppo milionario di fondi europei finalizzato ai “grandi eventi” è destinato a organizzazioni dello spettacolo che, per dimensione e disponibilità finanziarie, non possono che essere del nord.

Per accedere a un finanziamento di 300 mila euro,  non solo bisogna dare garanzie di continuità nei prossimi 10 anni, con un alto profilo artistico-culturale e con la partecipazione di artisti di livello internazionale ma bisogna dimostrare la disponibilità finanziaria del 20% del finanziamento richiesto.Quanto alla caratura artistico-culturale  bisognerà che trovi conferma nelle rassegne stampa più qualificate a livello nazionale e oltre.

E’ del tutto evidente che tali requisiti, studiati a tavolino probabilmente da un ragioniere della Val Brembana, hanno come primo effetto la possibile esclusione di consolidati eventi calabresi come il Festival jazz di Roccella Jonica, il Festival del Peperoncino di Diamante e,perché no, la Notte della Taranta di Caulonia.Un esproprio in piena regola,un colpo di mano politico, una discriminazione inaccettabile nei confronti di chi ha lavorato anni per consolidare eventi che riscuotono una partecipazione di pubblico con grandi numeri.Un grande imbroglio studiato a tavolino per sottrarre risorse alla Calabria e dirottarle al nord dove operano i soggetti promotori di grandi eventi che non riteniamo prevedano l’arrivo in Calabria di Boby Dylan e  Joan Baez o lo spostamento a Catanzaro Lido del Festival di Venezia né la rassegna di teatro greco di Siracusa  ma glorie di ieri e di oggi  di Sanremo  se non  artisti in transito dal “Papeete” che di internazionale ha solo il titolare,diventato parlamentare europeo nelle liste della Lega. Ma non finisce qui, perché-(attenzione!) il soggetto promotore di grandi eventi deve avere  “sede operativa” in Calabria ma non necessariamente al momento in cui fa richiesta del finanziamento.Può provvedere a crearsi un recapito, come sede operativa, nel momento in cui incassa la prima trance del finanziamento. Si parla di “sede operativa” e non di “sede fiscale” che sarebbe ben altra cosa non solo ai fini fiscali. Milioni di euro insomma che prendono la via del Nord come le risorse sottratte al sud per compensare a suo tempo le quote latte dei bovari padani.Un grande imbroglio che offende e umilia talenti e professionalità artistiche calabresi.Una rapina politica affidata a un bando studiato in Val Padana e imposto a Catanzaro.

Il punto ora è che Jole Santelli e Fausto Orsomarso debbono essere consapevoli della direzione che prendono i milioni dei fondi europei e non sarebbe certo di consolazione se al malloppo dovessero partecipare anche soggetti promotori di grandi eventi di area Mediaset.

Può darsi che il colpo di mano vada a buon fine e Roccella,Diamante e Caulonia verranno eliminate dalla scena degli eventi estivi ma resta da vedere se è legittima la distrazione di fondi europei,destinati alla Calabria, alle sue dinamiche di sviluppo ed agli operatori calabresi a favore di soggetti promotori con sede fiscale fuori dalla Calabria ed estranei ad ogni strategia di sviluppo.

Singolare poi che si vada a investire in “grandi eventi” in presenza di divieti di assembramento che dovrebbero scoraggiare iniziative ineludibilmente fallimentari.Se ai grandi eventi viene  meno una partecipazione di massa oltre che un fallimento sotto il profilo del marketing turistico si ha uno spreco di risorse. Vale a dire andare incontro a un danno erariale prevedibile e messo in conto.

Sarà lavoro per avvocati  che capiscono di fondi europei mentre comitati spontanei si preparano  ad una  “class action” affinché la giunta, collegialmente e singolarmente, sia chiamata a rispondere e a risarcire delle risorse europee sottratte ai calabresi per favorire impresari e faccendieri del nord.Quanto agli eventi di grande livello artistico-culturale, rassegne stampa compiacenti o meno,saranno assoggettati ad uno scrupoloso controllo dei costi di produzione e della resa economica. Pensare che qualcuno si parta da Milano per assistere a un concerto di grido in una località calabrese è marketing  da fichi secchi e festa sull’aia. Milioni di euro sprecati  che non incrementeranno i flussi turistici verso la Calabria che andrebbero invece incardinati ad altri elementi attrattori.Se i milioni di euro, anzicchè regalarli a soggetti promotori che operano al nord  in contesti economici e sociali ben diversi, venissero destinati al costo del biglietto aereo per chi dall’estero viene a trascorrere una settimna in Calabria ci si muoverebbe in una strategia credibile e concreta di promozione turistica.Ma così non è e bisogna prenderne atto. Lo scippo di risorse europee destinate alla Calabria in favore di impresari , agenzie e lobby dello spettacolo operanti e con sede fiscale al nord non sarà senza conseguenze anche se con una leggina ad hoc si cercheranno di salvare il Festival jazz di Roccella, il Festival del Peperoncino di Diamante e  la Notte della Taranta di Caulonia. Non è con un contentino che si legittima uno scippo studiato a livello politico e che la presidente Santelli e l’assessore Orsomarso dovrebbero impedire in attesa che l’opposizione in consiglio faccia sentire la sua voce.