SE BOCCIA DICE AI CALABRESI: “NON VI LASCEREMO SOLI ! “
All’inizio sembrava una cosa seria, un riconoscimento, a livello di governo nazionale, del momento difficile che sta vivendo la Calabria. Tenere la conferenza Stato-Regioni, sia pure “a remoto”, dalla cittadella regionale era un atto simbolico che poteva avere anche un significato risarcitorio in termini di immagine.
Ma quando l’elicottero ,che portava lui e il responsabile della Protezione Civile, è atterrato a Cosenza in prossimità all’ospedale da campo messo su dall’Esercito, si è capito che il copione era quello dei terremoti e delle alluvioni :” Lo Stato c’è, non vi lasceremo soli “ dirà poi il ministro Boccia a Crotone di fronte ai danni e al fango lasciato dal nubifragio che ha sconvolto il crotonese, mettendo insieme la devastazione della sanità e quella provocata dalla bomba d’acqua.
Sono parole che gli italiani conoscono bene e che le popolazioni colpite dal terremoto negli ultimi anni hanno memorizzato nella carne e nell’animo. Il che non vuol dire che il ministro non fosse sincero, non sentisse cioè di dover dare assicurazione che lo Stato sarebbe intervenuto a risollevare le sorti di un territorio messo in ginocchio in tutte le sue componenti. La frase è infelice non tanto perché abusata e logorata ma soprattutto perché, dove e quando è stata pronunciata, ha avuto un seguito modesto e irrilevante se non umiliante. Basterebbe chiedere agli abitanti di Amatrice e dei comuni coinvolti nelle devastazioni dell’ultimo terremoto le cui immagini appartengono alla memoria collettiva.
Una frase del tipo “Faremo la nostra parte per quanto possibile”sarebbe stata più veritiera e credibile, considerate le condizioni in cui versa il Paese causa pandemia,ma avrebbe dato il senso di una sottovalutazione dei danni.L’espressione usata,invece, è collaudata e consolidata. Accontenta tutti perché nessuno la può contestare ma per i più avvertiti significa che bisognerà lottare sperando di ottenere quella considerazione che lo Stato ha avuto per i genovesi per il crollo del ponte Morandi.
Si –è vero –là ci sono stati i morti ma non è che ci possiamo dolere per non averli avuti anche a Crotone. E’ l’approccio che conta, l’urgenza con la quale lo Stato affronta il problema saltando la burocrazia e la storia, purtroppo, racconta di danni di alluvioni avute in Calabria che non sono stati mai indennizzati o risarciti.Ma questa è una vecchia storia.