Cercare di evitare una terza ondata soprattutto in Calabria
di Vincenzo Gallo
Questa estate alcuni illustri medici, professori universitari, che non hanno però competenza specifica nella diffusione dei virus, hanno affermato che il Covid era clinicamente morto invitando i cittadini a muoversi liberamente. Poi si è sostenuto che la seconda ondata non era come la prima o che si moriva con il Covid ma non per il Covid, quando è stato dimostrato che rispetto al numero medio dei morti negli anni precedenti c’è stato un forte aumento sia nella prima che nella seconda ondata.
In Italia il 15 ottobre i morti per il Covid sono risultati 36.372, il 6 dicembre sono pari a 60.078. In Calabria il 15 ottobre erano 104, oggi 343. Una strage.
Nonostante ciò ancora si continua a sottovalutare la situazione soprattutto da parte dell’opposizione, ma in parte anche del Governo che prima ha temporeggiato nell’introdurre misure restrittive e poi ha anticipato i tempi nello “scolorire” le varie zone, non tenendo in adeguata considerazione le raccomandazioni che sono arrivate dalla Fondazione Gimbe, dalla Fondazione Hume, dall’Accademia dei Lincei, da esperti come Crisanti ed altri.
Secondo alcuni modelli matematici costruiti sulla base dei dati della prima ondata ci potrebbe essere una terza ondata subito dopo le festività natalizie. Ciò potrebbe avvenire soprattutto al sud, dove tra l’altro non è prevedibile l’ impatto che potrà avere anche il rientro di migliaia di giovani che lavorano al nord e che come ogni anno trascorrono il Natale in famiglia.
In questo contesto continuano ad essere incomprensibili le dichiarazioni di esponenti delle opposizioni e di presidenti di Regioni che chiedono misure meno restrittive per il Natale, ma anche alcune decisioni come ad esempio quella di effettuare elezioni in Calabria il 14 febbraio, con una campagna elettorale che inizierebbe almeno un mese prima, in coincidenza con il previsto inizio delle vaccinazioni per Covid.
Tra l’altro c’è anche il rischio di una crisi di Governo, come se il peggio fosse ormai passato.
E’ da apprezzare invece la decisione della Regione Sardegna che si appresta ad effettuare uno screening di massa avvalendosi della consulenza del prof. Crisanti, ignorato finora dal Governo, che potrebbe invece svolgere un ruolo importante sia a livello nazionale e sia in Calabria.
Ma un ruolo di rilievo lo potrebbero svolgere anche le Università, gli esperti, gli intellettuali,le organizzazioni sociali, i media calabresi.
Il nostro sistema sanitario è andato in crisi con soli 50 ricoverati in terapia intensiva e 400 ricoverati con sintomi.
C’è da evitare una terza ondata con il contributo di tutti e arrivare fino all’estate, sperando che i vaccini possano dare un importante contributo.