MA VOI DOVE ERAVATE QUANDO RUBAVANO AL SUD PER DARE AL NORD ?
di Anna Falcone
Fonte Facebook
“Leggo alcune dichiarazioni di politici calabresi sul Recovery Plan e rimango basita! Ma ve ne accorgete solo oggi che il filo rosso della politica nazionale a trazione nordista è e rimane il sacco delle risorse a danno del Sud? Che non basta la buona volontà di pochi esponenti politici e di governo per colmare il gap con il Nord e ridare al Mezzogiorno le risorse e la centralità strategica che dovrebbe avere in qualsiasi Piano di rilancio del Paese? Ma voi – sempiterni eletti e silenti – dove eravate quando in tanti denunciavano la sostituzione dell’intervento ordinario con quello straordinario? Gli effetti perversi della Riforma del Titolo V? Quando facevamo le battaglie referendarie per bloccare la “devolution” leghista? Quando in tanti combattevamo (e continuiamo a combattere) le leggi elettorali (poi dichiarate incostituzionali) e il sistema di cooptazione dei nominati, che al Sud ha selezionato la classe dirigente più asservita di sempre? Mai un tremito, mai un moto d’orgoglio, mai una mano sulla coscienza?
Perché, vedete, una classe politica meridionale degna del mandato ricevuto, le richieste, i vincoli, gli impegni per il Sud – anche per il Recovery plan – li chiede prima, e li chiede facendo fronte comune, come una volta i vari Mancini, Misasi e Gullo! E vigila sull’accoglimento di queste richieste. Non si sveglia quando vengono licenziate le bozze del governo!
La verità è che in questo sistema ci avete sguazzato, perché il vostro silenzio era il prezzo della vostra rielezione. Ora, abbiate la decenza di tacere. O, se parlate, assumetevi la responsabilità di quello che è stato e non è stato fatto su vincoli di spesa, investimenti strategici per innovazione, occupazione giovanile e femminile, porti, ferrovie ecc. Sedete nelle istituzioni: usatelo quello scranno! Per i calabresi, non per le vostre carriere! Nel “MANIFESTO PER IL SUD – Ricucire l’Italia per un nuovo assetto Euro-Mediterraneo” vengono avanzate alcune importanti proposte. Da Calabrese, penso che dovremmo scrivere un capitolo aggiuntivo per la nostra Regione e mobilitarci tutti per chiedere i dovuti investimenti in sanità, servizi, infrastrutture, digitalizzazione, rinnovabili, ambiente e messa in sicurezza del territorio. Perché siamo gli ultimi e non tollereremo nulla di meno della parificazione con il resto del Paese!”