REGIONALI: UN PRESIDENTE PER PAREGGIARE I CONTI CON IL NORD…..

REGIONALI: UN PRESIDENTE PER PAREGGIARE I CONTI CON IL NORD…..

Non  ci sono convegni, non ci sono comizi , non ci sono comparsate e vaniloqui  in televisione ma la campagna elettorale c’è e si muove sott’acqua. Naturalmente si discute di candidature e non di programmi e obiettivi , essendo pratica e andazzo consolidato che si pensa alle carriere e alle leve di potere senza le quali non c’è autoconservazione nè possibilità di alimentare le fameliche clientele che da sempre costituiscono lo zoccolo duro di ogni campagna elettorale.

Il totonomi non dice molto per cui si è fermi, per il centrodestra, ai nomi già circolati e cioè il vice-capogruppo di Forza Italia alla Camera,Roberto Occhiuto, oppure Sergio Abramo, attuale sindaco di Catanzaro,gradito a Matteo Salvini o Wanda Ferro, oggi deputata di Fratelli d’Italia, che ci vorrebbe riprovare.Per il centrosinistra, a variabile 5Stelle, non ci sono indicazioni attendibili ma giochi per tastare il terreno. Il PD, col commissario Graziano, non fa nomi e organizza “tavoli” che non suscitano entusiasmo e  non danno risposte.

Fino ad oggi è circolato un solo nome sul quale si sono esercitati i rappresentanti del PD e quei  cespugli che da sempre fanno da contorno alla “ditta”, che non hanno la dignità politica e lo spessore intellettuale degli “indipendenti di sinistra” di storica memoria ma sono servizievoli e senza grandi pretese. Parliamo ovviamente, commissari a parte, di seconde e terze file ventriloque dei satrapi e degli oligarchi che tengono da decenni il partito in ostaggio.

Il nome è quello di Carlo Tansi, ex-responsabile della Protezione Civile, sopravvissuto ai pestaggi politici di chi non ha gradito  le sue denunce di automezzi costosissimi nemmeno targati e abbandonati fra le erbacce, apparecchiature informatiche per il monitoraggio meteo mai utilizzate, a fronte di un monte ore  di lavoro straordinario fasullo  che  arrivava a superare lo stipendio e che faceva della Protezione Civile la collocazione più ambita del personale regionale.

Una candidatura, quella di Tansi, certamente rispettabile e meritevole di un risarcimento politico per i torti e le rappresaglie subite ma la politica e una campagna elettorale regionale sono altra cosa e presuppongono una visione più larga e più lunga della semplice contrapposizione destra-sinistra con le nomenclature di riferimento che si autoconfermano di legislatura in legislatura.

La “grande bellezza” della Calabria tradotta in programma politico “Tesoro Calabria”, per quanto suggestiva, è oggettivamente riduttiva rispetto agli indicatori economici, occupazionali,  produttivi, sociali, infrastrutturali, sanitari della regione che richiedono ben altre risposte e che presuppongono un conflitto da aprire  coi governi nazionali e con quel federalismo ladrone, a trazione nordista, che col marchingegno della “spesa storica” ha sottratto a vantaggio del nord risorse e investimenti destinati al sud.                   

Ci sono conti antichi da regolare  e l’occasione viene offerta dal piano Next Generation dell’Europa che destina e vincola soprattutto al sud buona parte dei miliardi messi a disposizione. Non è un regalo né una concessione ma un investimento politico per la coesione effettiva delle due Italie.Non ci sarà ripresa dell’economia e meno che mai competizione sui mercati internazionali se non si mettono a frutto le potenzialità del Sud, colpevolmente trascurate fino ad oggi. La “locomotiva d’Italia”, ovvero il nord industrializzato e produttivo, perdeva  colpi già prima della pandemia Covid e ora si prende atto che la situazione è peggiorata.

Degli oltre 200  miliardi offerti da Bruxelles una quota considerevole del finanziamento a fondo perduto è destinato, sulla base dei parametri da applicare, al riequilibrio dei differenziali nord-sud che significa, in numeri e in miliardi, oltre il 60 per cento dei miliardi a fondo perduto. Il nord ladrone a trazione leghista, in combutta col PD a trazione padronale di Bonaccini, stanno già tramando per sottrarre una quota dei miliardi destinati al sud.

Di queste ruberie, di queste trame politicamente a delinquere non c’è traccia nei preliminari della campagna elettorale calabrese.Si parla soltanto di candidature, di chi deve andare a sedersi a Palazzo Campanella a 15 mila euro al mese.Il resto può attendere o,meglio, restare immutato come vuole la “spesa storica” e cioè, nella Bologna del Bonaccini targato PD, per l’assistenza sanitaria a ogni cittadino vanno 85 euro mentre a un cittadino di Reggio Calabria ne vanno soltanto 15.Per ogni bambino da o a 5 anni nei comuni calabresi si possono spendere mediamente 127 euro circa contro i 1.378 euro della Liguria sempre per ogni bambino.Il differenziale non cambia se si passa alle infrastrutture.Nel 2018-dati Svimez-la spesa in conto capitale per lo sviluppo infrastrutturale del Mezzogiorno è scesa da 10,4 miliardi a 10,3 miliardi mentre nel Centro-Nord  è salita da 22,2 miliardi a 24,3 miliardi.Al posto dell’Alta Velocità ferroviaria da Salerno a Reggio l’impegno viene surrettiziamente  tradotto in “velocizzazione” del percorso esistente.Una truffa a delinquere.Il discorso non cambia se si guarda alle università e alla ricerca. Agli atenei del Nord va il 43,2% delle risorse statali, al Centro il 25,3% e al Sud il 21,4%.Se si passa all’istruzione, le regioni del Mezzogiorno possono spendere per ogni loro ragazzo 42 euro mentre quelle del Nord hanno a disposizione circa 92 euro.Quasi il doppio.

E’ di questa “torta” che dobbiamo chiedere conto non delle miserabili creste fatte sulla spesa pubblica regionale dissipata in una sanità da quarto mondo  e nei contentini alle fameliche clientele che garantiscono conservazione, continuità e privilegi acquisiti. Si apprende che Luigi De Magistris ha sciolto la riserva e correrà per la guida della Regione. Può essere la candidatura di cui non solo la Calabria ha bisogno ma, visti i differenziali Nord-Sud e le ruberie impunite, l’intero Mezzogiorno.