DAGLI SCRICCHIOLII NEL GOVERNO…AL CSM…E AI ” SERVIZI”…IN ATTESA DEI MILIARDI DALL’EUROPA

DAGLI SCRICCHIOLII NEL GOVERNO AL CSM  E AI “SERVIZI”….IN ATTESA DEI MILIARDI DALL’EUROPA

Quanto sta venendo fuori a margine dei verbali dell’avv. Amara interrogato dal p.m. Paolo Storari, verbali consegnati prima a Piercamillo Davigo e poi finiti ai giornali, si va configurando come qualcosa di più di un  regolamento di conti all’interno dell’organo di autodisciplina della magistratura, di cui formalmente è presidente il capo dello Stato. Dopo che Luca Palamara, intercettato e disvelato nel ruolo di gran manovratore di nomine e di carriere, ha dato la stura, con un libro intervista, alle sue rivelazioni sul sistema delle correnti all’interno del consiglio superiore della magistratura (CSM) vecchi e nuovi conflitti sono esplosi.

Può darsi che il problema sia tutto interno alla magistratura ma i rumors che accompagnano i verbali non secretati portano in altre direzioni, dove nomi eccellenti, fantapolitica  e vicende già vissute, come la famigerata “loggia P2” di Licio Gelli,  si incrociano per dare vita a supposizioni di sconvolgimento del quadro politico di cui non è facile prevedere  l’esito finale.                     

I miliardi in arrivo dall’Europa e un governo a maggioranza larga con scricchiolii crescenti prefigurano uno scenario che non esclude decisioni a sorpresa  e manovre azzardate, soprattutto se si mettono insieme la rappresentanza parlamentare dimezzata dal referendum, la nuova legge elettorale non approvata ed il “semestre bianco”, a partire dal 3 agosto, che impedisce al capo dello Stato lo scioglimento del parlamento.

Sullo sfondo c’è la riforma della giustizia come condizione posta dall’Unione Europea per avere accesso ai miliardi promessi e una ministra dalla forte personalità come  Marta Cartabia, già presidente della Corte costituzionale, che ha il compito di elaborare la proposta di riforma.

Una scuola di pensiero che va prendendo quota ,mettendo insieme la riforma della giustizia e le lacerazioni e i conflitti  in atto nella magistratura arriva a ipotizzare una manovra, dalla regia occulta, finalizzata a ridurre e a comprimere l’autonomia della magistratura , con la separazione delle carriere o altro meccanismo per mettere  l’azione del pubblico ministero sotto controllo politico.

In parallelo alla vicenda che scuote i vertici della magistratura c’è da registrare quanto si muove ai vertici dei servizi di sicurezza dopo la rivelazione , attraverso un video,  di un incontro ritenuto anomalo fra Matteo Renzi e un alto dirigente dei “servizi” del calibro di Marco Mancini nel pieno delle manovre che hanno portato alla caduta del governo Conte. Non è l’incontro in sé che accende le fantasie ma ciò di cui possono aver parlato in una fase delicata in cui  Matteo Renzi sparava ad alzo zero sul  governo Conte e al quale, in particolare, contestava la delega ai “servizi”.  Il governo cadde e subentrò Draghi.

Sarà pure una coincidenza ma, a pochi giorni dalla pubblicizzazione del video sull’incontro Renzi-Mancini e dall’audizione del generale Vecchione al Copasir, Mario Draghi ha nominato al vertice dei “servizi” (DIS) Elisabetta Belloni, segretaria generale della Farnesina, nota e apprezzata dalle cancellerie per la sua competenza, per come ha gestito delicati dossier di sequestri in Medio Oriente e, elemento certamente non secondario, in ottimi rapporti col capo dei servizi di sicurezza USA. Una donna a capo dei servizi di sicurezza di per sé rappresenta una visione istituzionale del ruolo fortemente innovativa, al di là della competenza e della personalità della prescelta. Il generale Vecchione ,fortemente voluto e mantenuto dall’ex-premier Conte a capo dei “servizi” lascia l’incarico accompagnato dalla richiesta del Copasir a Palazzo Chigi di una commissione d’inchiesta sul periodo del suo mandato.

Con la nomina di Elisabetta Belloni al DIS il governo presieduto da Mario Draghi accentua così la sua trazione a prevalenza “tecnica” a fronte di quella politica e partitica  mentre si vanno sfarinando gli accordi su possibili alleanze elettorali in vista delle amministrative. Il centrodestra resta favorito nei sondaggi e  il PD deve rivedere le sue valutazioni sulla vantaggiosità di un’alleanza con un M5Stelle in progressivo disfacimento.E’ in questo scenario confuso e ballerino che ha fatto irruzione l’avvocato Amara con le sue rivelazioni.Tutte da verificare,ovviamente, in un Paese che vanta una storia di misteri  irrisolti.