COSENZA: MA NON HA VINTO IL PD…..
E’ risaputo che aperte le urne e messi in ordine i numeri ha inizio l’interpretazione politica dei risultati dove ognuno tende a portare acqua al proprio mulino.Non fa eccezione Cosenza che ha eletto il nuovo sindaco con una percentuale di consensi che non dovrebbe dar luogo a distorsioni interpretative.
Accade però che gli accordi sottoscritti con le liste in campo prima del ballottaggio vengono messi in discussione nel momento in cui il sindaco eletto, Franz Caruso, si accinge ad assegnare gli assessorati.Da quanto è dato sapere, anche in base a dichiarazioni rilasciate dal sindaco eletto prima del ballottaggio, gli accordi riconoscevano al PD 3 assessorati e il vice sindaco , alla coalizione di Bianca Rende la presidenza del consiglio, a De Cicco 2 assessorati, i rimanenti alle liste di Caruso.
La presidenza a Bianca Rende ha una motivazione politica poiché, nel momento in cui ha offerto il sostegno al ballottaggio, ha precisato che la sua coalizione non era disponibile per incarichi in giunta ma per un “ruolo istituzionale di vigilanza”.Non c’è possibilità di equivoco, intendeva riferirsi alla presidenza del consiglio avendo precisato che non voleva incarichi di “gestione” amministrativa.
A vittoria conseguita il PD avanza la richiesta della presidenza del consiglio e non hanno rilevanza le ragioni che possono essere addotte a supporto della richiesta poiché è quanto mai evidente che col “controllo” dell’assemblea il PD punta ad esercitare una egemonia politica, anche d’immagine,che verrebbe ad alterare il senso dell’elezione di Franz Caruso. Per i cosentini è l’elezione di un sindaco socialista con i socialisti che tornano, dopo Giacomo Mancini, al governo della città e che,quindi,debbono esprimere la leadership politica e amministrativa non solo nella rappresentanza ma anche nell’immagine.
E’ dai tempi della scissione di Livorno, quando socialisti e comunisti si separarono, che il PCI, anche nelle sue successive mutazioni genetiche, ha sempre preteso di prevalere sul PSI, quale che fosse il terreno del confronto. Una primazia che trovò in Bettino Craxi la calibrata azione di contrasto per sottrarre il PSI ad ogni esibita forma di premiership da parte degli eredi del PCI.E si sa come è andata. Per altro Franz Caruso nella circostanza può essere fiero di non avere mai abbandonato il PSI nonostante la mattanza giudiziaria di “mani pulite” e la conseguente marginalizzazione nella sinistra.Ha tenuto alta la bandiera.
Ma c’è dell’altro, come fa rilevare “Progetto Meridiano”, una delle liste a sostegno di Bianca Rende.Dietro le manovre e le pretese del PD si muove una nomenclatura della vecchia politica che ha già governato la città con Perugini sindaco, convinto che dovesse la sua elezione al PD ed accettando di essere esecutore consapevole delle direttive riconducibili al duo Adamo-Ambrogio in servizio permanente a Palazzo dei Bruzi. Non ne faceva mistero lo stesso Perugini che, nonostante l’elezione diretta del sindaco, non perdeva occasione per ribadire che si considerava espressione dei partiti che lo avevano sostenuto.
Si ha l’impressione che ora il PD voglia applicare lo stesso “schema di gioco” e cioè Franz Caruso “regna” e il PD governa.Da qui l’auspicio di “Progetto Meridiano” che il sindaco ,,eletto dai cosentini e non dal PD, esprima sufficiente autonomia dalle sue mire egemoniche riconoscendo a Bianca Rende la trasparenza della posizione assunta e della disponibilità data prima che le urne decidessero il risultato. I numeri dicono che Franz Caruso ha vinto al ballottaggio grazie allo spostamento di consensi indicato da Bianca Rende e Francesco De Cicco ai loro elettori del primo turno.Il PD non ha vinto e la città, soprattutto la borghesia delle professioni che è determinante quanto può esserlo via Popilia, non capirebbe e non perdonerebbe. La presidenza del consiglio deve trovare legittimazione nella premiership del PSI e nella leadership del sindaco che i cosentini hanno voluto. ( Nella foto Bianca Rende )