REGIONE: DIETRO I MILIONI INUTILIZZATI UNA BUROCRAZIA INCAPACE……

REGIONE: DIETRO I MILIONI INUTILIZZATI UNA BUROCRAZIA INCAPACE…

E’ inutile girarci intorno.La politica ha le sue responsabilità, in buonafede o in mala fede, ma il dramma calabrese delle risorse inutilizzate porta  alla cosiddetta tecnostruttura, cioè alla burocrazia in tutte le sue articolazioni ai vari livelli istituzionali.E’ chiaro che il  funzionario addetto  all’ufficio tecnico di un piccolo comune può fare danni limitati perché gestisce risorse modeste anche se importanti per la comunità amministrata.Ma se è il dirigente regionale che gestisce milioni di risorse provenienti dall’Unione Europea o dal governo nazionale a non avere la competenza per mettere a frutto le risorse disponibili, il danno assume proporzioni enormi e non può passare sotto silenzio.

Il primo a doverne prendere atto è stato il neo-eletto presidente della giunta regionale, Roberto Occhiuto, che aprendo i dossier più urgenti,si è trovato di fronte all’incredibile. 200 milioni disponibili nel fondo di solidarietà costituito dal governo nazionale di cui la Calabria non ha goduto se non in misura irrilevante.Livello politico,ovvero Spirlì f.f., e livello burocratico non sono stati in grado di configurare quanto spettasse pro-capite alla Calabria per ogni cittadino.Spettavano circa 140 euro per ogni calabrese censito e invece sono stati riconosciuti poco più di 30 euro pro-capite.

Il ministero del Mezzogiorno ha messo a disposizione 330 milioni per interventi sulle reti idriche delle regioni meridionali ma la Calabria, unica, non può partecipare perché non ha costituito il “gestore unico”, requisito essenziale per accedere ai finanziamenti. Né il livello politico né il livello burocratico hanno provveduto.

Gli aeroporti calabresi sono gestiti dalla Sacal, società a partecipazione pubblico-privato con il pubblico azionista di riferimento.Durante la campagna elettorale, nel silenzio di chi doveva vigilare, il socio privato procede ad un aumento di capitale cui il socio pubblico, nell’indifferenza generale, non partecipa e così il controllo della società passa al socio privato.Roberto Occhiuto lo scopre, inveisce e cerca nelle pieghe della legge  il cavillo per impugnare il passaggio al privato della maggioranza azionaria.E’ bastato annunciarlo che il socio privato ha messo a disposizione le quote di spettanza pubblica.

In Calabria, se il diritto alla salute viene prima di ogni altro, c’è fame storica di lavoro e non è un mistero che abbiamo le percentuali più alte di disoccupazione, soprattutto giovanile e femminile. Occhiuto chiede le carte e scopre che nei cassetti ci sono 180 milioni per”Garanzia giovani”, cioè per creare occasioni di lavoro ai giovani calabresi ma i milioni restano nei cassetti perché livello politico e livello burocratico non sono stati in grado di utilizzarli e metterli a frutto.

La Calabria è l’unica regione che a tutt’oggi non ha elaborato un piano anti-covid a distanza di quasi due anni dall’esplosione della pandemia.I milioni messi a disposizione dal governo nazionale non è dato sapere come sono stati utilizzati.Dei 134 posti in terapia intensiva ne sono stati realizzati soltanto 28, medici e infermieri mancanti  non sono stati assunti perché non sono stati emessi i bandi che qualcuno avrebbe dovuto preparare. Occhiuto deve dire ai calabresi, con buona pace di Spirlì e del commissario Longo, come sono stati utilizzati i milioni di euro stanziati, dove sono finiti.

Alla luce di tutto ciò,se per un attimo si riflette sul come verrebbero utilizzati in Calabria  miliardi in arrivo dall’Europa all’interno del PNRR ci si rende conto che siamo condannati alla catastrofe politico-amministrativa.Occhiuto lo ha capito e sta cercando fuori regione tecnici e consulenti all’altezza del problema. Un ceto politico che, nel tempo e nell’avvicendamento dei vari governi, ha portato autisti e dattilografi a livelli dirigenziali non può che aver prodotto lo scempio di incompetenza che si ha di fronte.

Agli occhi dell’opinione pubblica nazionale è stata consegnata l’immagine di quel superdirigente nominato a responsabile della Protezione  civile per fronteggiare la pandemia covid,  che richiesto di quanti ventilatori polmonari fossero state dotate le strutture ospedaliere, rispose disarmante che lui di ventilatori conosceva soltanto quelli utilizzati per difendersi  dal caldo. Infine Bruxelles ha bocciato recentemente la rendicontazione dei fondi europei utilizzati dalla Calabria perché non corretti e non rispondenti.Giocano 60 milioni di euro dichiarati spesi ma contraddittoriamente documentati.

Se la Calabria resta in queste condizioni di inadeguatezza e incapacità del livello sia politico che burocratico, non c’è miracolo possibile per mettere a frutto i miliardi provenienti dall’Europa.Occhiuto lo sa, Draghi pure ma non è un caso che in campagna nessuno ne ha parlato.Nessuno, perché in Calabria la politica è “chiacchiera e distintivo” e la burocrazia ,che fa carriera con la politica,non ha  né orgoglio né dignità da far valere.Tutto torna e tutto si tiene.