REGIONE: OCCHIUTO NON COPRA LE MALEFATTE NEI CONTI REGIONALI…..
Il neo-presidente della giunta regionale Roberto Occhiuto sta facendo la spola fra Roma e Catanzaro cercando di mettere a frutto conoscenze e relazioni coltivate nel corso della sua esperienza parlamentare. Ha trovato ascolto e credito se si considera l’immediata nomina a commissario della sanità, liberando la Calabria dalla disastrosa gestione Longo-Spirli. Si è recato anche a Bruxelles per riposizionare la Calabria nel ruolo che può svolgere per la ripresa economica nel PNRR e per la sua collocazione strategica nel cuore del Mediterraneo.
Insomma Occhiuto vuole volare alto scardinando la narrazione corrente della Calabria, più nota nel mondo per aver partorito la ‘ndrangheta che per la sua storia e le sue eccellenze climatico-paesaggistiche nonché patria gastronomicamente della dieta mediterranea. Tornando da Roma a Catanzaro, però, Occhiuto deve fare i conti con quel che gli ha lasciato il suo predecessore f.f., al secolo il cantore del “pecoro” Spirlì, insieme alla giunta di centrodestra che Occhiuto non può rinnegare avendone fatto parte a pieno titolo Forza Italia.
Insediandosi al decimo piano della “cittadella”, che oggi porta il nome di Jole Santelli, Occhiuto ha cominciato ad aprire i cassetti e ad analizzare i dossier lasciatigli da Spirlì , primo fra tutti quello della sanità.A colpo d’occhio è subito emersa una situazione contabile confusa, imprecisa, approssimativa, non verificata. A cominciare dai milioni persi col “fondo di solidarietà” che doveva riconoscerci 140 euro a cittadino e Spirlì f.f.,per incapacità o negligenza, se ne è avvalso per soli 37 euro.Non solo. 60 milioni di euro bloccati da Bruxelles per rendicontazione errata ma anche milioni di euro stanziati per contrastare la pandemia e di cui non si trova traccia. Dovevano servire per creare 134 posti di terapia intensiva e assumere personale medico e paramedico a compensazione di quelli andati in pensione e mai rimpiazzati. Non si trovano i milioni destinati alle prestazioni straordinarie del personale addetto a contrastare la pandemia e che a tutt’oggi non ha visto rinnovati i contratti.
Il presidente Occhiuto è impegnato a concepire nuove modalità di gestione e organizzazione dell’apparato operativo della Regione, cominciando dalla Sacal che grazie a Spirlì era diventata socio di maggioranza nelle gestione degli aeroporti, dall’Afor alle prese con 25 mila contenziosi per non dire del proposito di costituire una azienda sanitaria “unica” per tutta la Calabria, con ridimensionamento delle competenze delle ASP provinciali, in modo da avere una cabina di regia centrale con compiti di coordinamento e di controllo-gestione.
Tutto condivisibile, come la richiesta al governo nazionale di fornire ai comuni calabresi il supporto di una tecno-struttura che abbia le competenze per accompagnare gli adempimenti richiesti dal PNRR, tutto apprezzabile ma la rendicontazione dei milioni di euro che non si trovano va fatta. Occhiuto ha l’obbligo, anche per non caricarsi di responsabilità che non ha, di fare conoscere ai calabresi la verità sui conti regionali e sui “buchi neri” che aprendo i cassetti vengono fuori.
Occhiuto può partire dai rilievi della Corte dei Conti calabrese che ha tenuto nei giorni scorsi la sua relazione sul bilancio regionale 2020, a cominciare dai crediti non riscossi che figurano nei confronti dello Stato e che si trascinano dal 2018.A seguire quasi 100 milioni bloccati a fronte di pignoramenti sospesi che incidono sulle disponibilità di cassa. Per non dire del mare di contenzioso su cui galleggiano i conti regionali. E poi la sanità il cui buco nero a quanto pare non ha fondo, se è vero che i bilanci delle ASP e delle AO sono inattendibili. Per la sola ASP di Reggio emergerebbero 500 milioni di passività mentre il disavanzo sanitario del sistema calabrese ammonterebbe, a fine 2020, a 91 milioni di euro. Altro che rientro dal debito.
Se così stanno le cose Occhiuto può continuare a volare alto nella sua visione di una Calabria “altra” da quella narrata fino ad oggi ma un punto fermo sui conti regionali è necessario e i calabresi hanno diritto alla verità. Diversamente, se arriverà la task force di tecnici che dovrebbe fornire il governo nazionale per mettere in ordine i conti della sanità, la verità non potrà non venire a galla e Occhiuto si troverebbe nella posizione di chi ha coperto, per connivenza e complicità politica, malefatte non sue.( Nella foto Roberto Occhiuto)