FARE LA FILA ALLE FARMACIE E AGLI ACQUISTI GRIFFATI…..
Il linguaggio di un militare non conosce le ambiguità e le viltà del linguaggio politico e, se gli viene fatta la domanda sulle lunghe file davanti alle farmacie per fare un tampone, risponde con concretezza e realismo che sono le stesse file che si vedono il venerdi degli acquisti ( black friday ) davanti ai negozi che offrono scontati prodotti griffati.
E’ la risposta che ha dato il generale-commissario Figliuolo a un giornalista che gli chiedeva una valutazione delle lunghe file e delle lunghe attese davanti alle farmacie. Al di là del linguaggio schietto e inequivocabile, il generale Figliuolo ha inteso considerare l’esplosione dei tamponi come conseguenza delle mancate o ritardate vaccinazioni, ineludibili se non con il ricorso reiterato ai tamponi. Ma è il riferimento alle lunghe file per lo shopping griffato che deve far riflettere, anche perchè è fenomeno comportamentale già registrato nella prima fase della pandemia quando,a Roma, una lunghissima fila di giovani ,assembrati uno addosso all’altro,attendevano di comprare delle scarpe griffate a prezzo scontato.
Erano i tempi in cui si riteneva che“morissero i nonni”, bersaglio privilegiato del virus, mentre i giovani si consideravano immuni e sacrificati, privati di movida, discoteche e apericena, a tutelare la salute di chi,tutto sommato, una vita l’aveva vissuta. Era il cinismo della prima fase, che non va dimenticato perchè, quando la pandemia sarà finita o,comunque, l’avremo messa sotto controllo, la storia di come l’abbiamo vissuta,per fasce d’età, status sociale e indice di scolarità, dovremo farla. No-vax e complottisti a parte che, certamente, fanno parte della storia ma con responsabilità e comportamenti ben più gravi.
Erano i tempi in cui qualcuno arrivava a sostenere che a Bergamo le bare allineate davanti ai camion militari erano vuote come vuote erano le ambulanze che andavano e venivano dagli ospedali. Uscì anche una vignetta che proponeva un volo charter gratuito per Whuan offerto dall’INPS ai pensionati. Una soluzione per mettere a posto i conti .Per non dire dei falsi tamponi, dei falsi vaccini , dei rimedi “faidate”, dei trucchi per sfuggire ai controlli, lo smart-working in un Paese famoso all’estero per i “furbetti del cartellino” nelle più fantasiose versioni, ultima quella del tale che timbrava il cartellino in mutande. Da non tralasciare le mascherine sotto il naso-che non servono a nulla- a prendere in giro se stessi. Passerà alla storia l’emotiva sceneggiata degli striscioni ai balconi “insieme ce la faremo” mentre i soliti furbi lucravano e si arricchivano e le partite iva piangevano perché il “ristoro” del governo era ragguagliato all’iva dichiarata di molto inferiore agli incassi effettivi diventati “perdita”. Insomma materiale per un film con Alberto Sordi, Gassman, Manfredi, Tognazzi e la regia di Mario Monicelli o Dino Risi, ovvero un film sull’Italia drammaticamente irresponsabile e imbrogliona, che prova a ridere amaramente di se stessa.
Ora gli stessi che irridevano ai vaccinati fanno la fila davanti alle farmacie, non più “immortali” come privilegio dell’età, non più agibili senza il green pass , non più desiderati senza offrire le dovute garanzie , a prescindere dal Natale.Per cui ha ragione il generale Figliuolo a ricordare ruvidamente le file davanti ai negozi dove, presumibilmente, non c’è irritazione e sofferenza, semmai consumistica complicità.Come a dire:portate pazienza, fate il tampone e, possibilmente e responsabilmente, correte a vaccinarvi-se non l’avete ancora fatto- visto che, prima che per voi stessi, siete pericolosi per gli altri.( Nella foto il generale Figliuolo)