GUERRA E PROPAGANDA : DAL GENOCIDIO AL CONDIZIONATORE……..

GUERRA E PROPAGANDA : DAL GENOCIDIO AL CONDIZIONATORE…..

C’è  una espressione di Mario Draghi che viene ripresa ogniqualvolta si fa riferimento al suo impegno in difesa dell’euro quando ricopriva la carica di presidente della BCE. La frase, tradotta in italiano, circa le misure che bisognava adottare per mettere al riparo  l’euro da rischi, era “costi quello che costi” e dava inizio all’acquisto di titoli di Stato per sostenere l’euro.Ci si muoveva a livello internazionale.

A livello domestico-nazionale c’è da qualche giorno un’altra espressione che consegna Draghi alla storia politica italiana quando si scriverà del coinvolgimento del nostro Paese nella guerra scatenata da Putin nei confronti dell’Ucraina.E’ la risposta data a un giornalista in conferenza stampa alla domanda sulle conseguenze che la dipendenza dal gas russo avrà sul Paese.Dopo aver premesso che soltanto le sanzioni economiche, unitamente agli aiuti dell’Unione Europea all’Ucraina, può portare la Russia di Putin al tavolo del negoziato e del cessate il fuoco, riferendosi alle conseguenze che ne avremmo avuto per quanto riguarda l’ipotesi dell’embargo europeo al gas russo, ha affermato che siamo chiamati a scegliere fra la pace e il confort dei condizionatori d’aria, visto che al freddo dell’inverno e dei termosifoni subentra  il caldo dell’estate.

Era evidentemente e voleva essere una semplificazione, nel senso che decisioni rigorose concordate e assunte  all’interno della UE, come l’embargo del gas, richiederebbero sacrifici e rinunce  in tutti i servizi incardinati all’elettricità e, quindi, al gas.Nella interpretazione più ovvia Draghi non voleva mettere sullo stesso piano il genocidio e le atrocità consumate in Ucraina che difende i valori della libertà,della democrazia e della sovranità nazionale , con le bollette di luce e gas.

Le sanzioni hanno come obiettivo la trattativa e la pace, la fine dei massacri e degli stupri, delle ignominie di cui si sta macchiando l’esercito russo ed è inevitabile che, a valle delle sanzioni e del possibile embargo del gas, gli italiani siano chiamati a fare dei sacrifici se subentrerà il razionamento del gas disponibile che andrà assicurato soprattutto alle imprese cosiddette “energivore” onde evitare il collasso dell’economia piuttosto che ai condizionatori d’aria.

Concedersi interpretazioni strumentali per sporcare il profilo di statista del presidente del consiglio vuol dire concedersi aggressioni gratuite che sono funzionali soltanto alla propaganda permanente di chi si contende qualche decimale di percentuale nei sondaggi che precedono le amministrative del 12 giugno.