DECISAMENTE PER SALVINI È INIZIATA LA FASE PIÙ CRITICA DELLA SUA IRRESISTIBILE ASCESA. DI SCONFITTA IN SCONFITTA LA SUA LEADERSHIP PERDE TERRENO E NELLA LEGA SI È ARRIVATI ALLO SBERLEFFO PER LE SUE PERFORMANCE SU TIK-TOK. QUELLO CHE NESSUNO POTEVA PREVEDERE ERA CHE FOSSE IL VECCHIO “SENATÙR”, MALCONCIO NEL FISICO MA LUCIDO NEL PENSIERO, A DECRETARNE LA MESSA IN DISCUSSIONE E I CONGRESSI IN CORSO NELLA LEGA SPACCANO IL PARTITO. CON BOSSI È UN RITORNO ALLE ORIGINI MA SALVINI PUÒ CONTARE SUI FEDELISSIMI CHE SI È PORTATO IN PARLAMENTO.
Articolo di Cesare Zapperi per il “Corriere della Sera”
La stagione dei congressi provinciali sta agitando la Lega. Forse per la prima volta nella sua trentennale storia il partito vive una spaccatura, più o meno marcata a seconda delle zone, che si è resa plastica nell’elezione dei nuovi segretari in Lombardia (a Bergamo e Brescia hanno prevalso candidati non salviniani, a Varese ha vinto per soli 12 voti un esponente vicino al leader) e che ora rischia di riproporsi, con maggiore virulenza, in Veneto. Sullo sfondo, ma nemmeno tanto, il ritorno sulla scena del vecchio leone, Umberto Bossi, che ancora ieri, pochi giorni dopo la prima uscita in provincia di Pavia, ha ribadito: «Il Comitato Nord è un vento di rinascita, cioè un vento di primavera». In terra di San Marco i congressi sono ancora di là da venire. Finora si è celebrato solo quello di Rovigo, dove le urne hanno decretato la conferma del coordinatore uscente, Guglielmo Ferrarese, zaiano di ferro (che, per i non veneti, significa non espressione della linea salviniana, seppur i toni del governatore sulle vicende interne siano sempre pacati). A breve, si ipotizza domenica 18 dicembre, si dovrebbero tenere le assise di Verona e Padova. Sotto l’Arena, l’uomo di fiducia del neopresidente della Camera Lorenzo Fontana (consigliere di Salvini), il commissario provinciale uscente Nicolò Zavarise, che si porta dietro la pesante sconfitta alle Comunali del giugno scorso, al momento dovrebbe essere l’unico candidato in corsa, ma le altre componenti (che fanno riferimento a Vito Comencini, Paolo Paternoster, Luca Coletto e Alessandro Montagnoli) stanno cercando di trovare uno sfidante. A Padova, invece, si profila lo scontro più duro, quello tra il candidato salviniano Nicola Pettenuzzo (sindaco di San Giorgio in Bosco) e Michele Rettore che gode del sostegno di Roberto Marcato, assessore regionale allo Sviluppo economico, che a sua volta è pronto a correre per la segreteria regionale. «Da tempo chiedo che si tengano i congressi – spiega Marcato. Prima sembravo un pazzo, ma ora vedo che è una esigenza sentita perché veniamo da troppi anni di commissariamento e si è persa la connessione tra il partito e la gente». La fibrillazione è andata crescendo nel tempo e ha raggiunto l’apice negli ultimi mesi dopo le pesanti battute d’arresto alle Comunali di Padova e Verona e, soprattutto, il «tracollo» delle Politiche. «Queste ci hanno dato un pugno nello stomaco – sottolinea l’assessore -, vederci sorpassati perfino dal Pd e doppiati da Fratelli d’Italia è qualcosa di indicibile. Ben vengano i congressi, quindi, purché non si trasformino in rese dei conti fra notabili». A Vicenza pare si riesca ad arrivare ad una indicazione condivisa. Peccato che, secondo le voci ricorrenti, la figura prescelta, Denis Frison, non pare si possa attribuire all’ortodossia salviniana. A Treviso, al contrario, al momento, come racconta il Corriere del Veneto , la sfida è aperta addirittura a 4 candidati: Dimitri Coin, Luciano Dussin, Giuseppe Paolin e Riccardo Barbisan (sponsorizzato dal commissario regionale Alberto Stefani). Nelle altre città venete la situazione è ancora in evoluzione ma ovunque gli scenari non sono tranquilli. In Lombardia, dove per ora non si terranno i congressi a Lecco, Sondrio e Crema per le ormai imminenti elezioni regionali, c’è maretta nel gruppo della Lega in Consiglio regionale. Qualcuno arriva ad ipotizzare una scissione proprio sul finire del mandato che vedrebbe coinvolti, tra gli altri, i consiglieri Max Bastoni, Alex Galizzi, Antonello Formenti. Ma non è in discussione il sostegno al governatore Attilio Fontana.