POVERO PD DISSANGUATO DALLE SCHERMAGLIE INTERNE MENTRE GIORGIA MELONI GIOCA INDISTURBATA A TRACCIARE IL SUO PROFILO DECISIONISTA CRESCENDO NEI SONDAGGI. HANNO BRIGATO SE CONSENTIRE O MENO IL VOTO ON- LINE E ALLA FINE HANNO DEMOCRISTIANAMENTE CHIUSO CON UN COMPROMESSO. POTRANNO UTLIZZARE IL VOTO ON- LINE GLI ANZIANI FRAGILI, GLI STUDENTI FUORI SEDE, FORSE I RESIDENTI ALL’ESTERO. POTRANNO INSOMMA VOTARE ON -LINE TUTTI COLORO CHE IN QUALCHE MODO SAREBBERO IMPEDITI A RECARSI AI GAZEBO. C’ È COMUNQUE DA CHIEDERSI PERCHÉ TANTA DIFFIDENZA PER IL VOTO ON-LINE, A COMINCIARE DA BONACCINI CHE NON VEDE PERCHÉ “CAMBIARE LE REGOLE DEL GIOCO A PARTITA INIZIATA”. POTEVA ESSERE INVECE L’OCCASIONE PER LIBERARSI DELLE APPARTENENZE CORRENTIZIE E APRIRE IL PD A NUOVE ENERGIE E A QUELL’ARIA NUOVA DA TUTTI IPOCRITAMENTE INVOCATA.
Ha preso il via la Direzione Nazionale del Partito Democratico. All’ordine del giorno le regole per le primarie. Si parte dopo aver raggiunto l’intesa tra i candidati alla segreteria del Pd. Un accordo che prevede il via libera anche al voto online per le primarie, ma limitatamente ad alcuni casi specifici, come gli studenti fuori sede, gli anziani, i disabili e chi abita in zone troppo impervie. Il criterio è quello di consentire il voto on line a chi è impossibilitato al voto in presenza, sia per motivi di salute sia logistici. La definizione delle regole verrà definita dalla commissione nazionale per il congresso che verrà eletta nella direzione che sta per aprirsi. Fra i temi da definire, secondo quanto si apprende, quello relativo al voto di chi si trova all’estero. L’accordo placa il clima nel Pd che è rimasto a lungo teso. Una tensione che ha determinato lo slittamento della riunione, prevista in tarda mattinata e poi slittata nel tardo pomeriggio. Sulla questione era intervenuto anche Stefano Bonaccini, parlando a margine del congresso della Cgil di Modena: “Se ci spacchiamo sulle regole rischiamo di essere individuati come marziani. Io vorrei che cominciassimo a discutere, per riportare la gente a votare Pd e a partecipare, di sanità, scuola, lavoro, ambiente: sono abbastanza sorpreso che si sia dovuto rinviare la direzione per trovare un accordo, quindi mi auguro che volontà e buonsenso portino a evitare una conta e una spaccatura. Noi dobbiamo parlare dei problemi dei cittadini e non delle regole del Pd che peraltro avevamo già cambiato e sulle quali mi auguro si trovi un accordo”, ha detto il Governatore dell’Emilia Romagna e candidato alla segreteria Pd. Sulle primarie “stiamo lavorando a una proposta unitaria da portare in direzione. La sintesi si trova tenendo fermo il principio e facendo una trattativa che soddisfi tutti” aveva detto Stefano Vaccari, responsabile organizzazione Pd, parlando con i giornalisti davanti al Nazareno. Con un voto on line? “Sì, un voto on line limitato da un regolamento”. Le posizioni dei candidati alla segreteria hanno visto “contraria al voto online” Paola De Micheli, una dei quattro candidat. “Se ci sarà da votare voterò contro. Introdurre il voto online a 40 giorni dal voto significa cambiare la natura del Pd. Se si vuole cambiare la natura del Pd la discussione la facciamo dopo il congresso, in profondità, con tutti i nostri iscritti, nei nostri organismi. Ho talmente rispetto delle iscritte e degli iscritti del Pd che credo che queste decisioni che trasformano il Pd in un’altra cosa devono essere prese con loro”. Mentre la deputata e candidata alla guida del Pd, Elly Schlein, aveva chiesto il voto on line per le primarie. Ieri la giornata di riunioni e colloqui separati, fino a tarda sera, non era bastata a trovare un’intesa sulla questione. E al Nazareno si è rischiato di andare alla conta. Già ieri pomeriggio Letta si era fatto sentire. Il segretario ha contattato tutti i candidati al congresso – durante la pausa della riunione sulle regole – e ha fatto filtrare un avvertimento: “Le regole del congresso devono essere condivise. Questa è stata fin dall’inizio la nostra stella polare. Niente forzature e niente lacerazioni. Serve senso di responsabilità per non guastare un percorso – che tra l’altro ha portato oltre 18.000 persone a dire la propria e a impegnarsi con i questionari della Bussola – con fratture che in questo momento vanno assolutamente evitate. Il Nazareno non sosterrà proposte che non siano sostenute da tutti”. A poche ore dall’inizio della direzione però, queste regole condivise ancora non ci sono. La giornata del Pd è stata inoltre caratterizzata dall’appuntamento in memoria di David Sassoli a un anno dalla sua scomparsa. “Oggi è una giornata particolare nella quale contemporaneamente, mentre siamo qui, il Parlamento europeo sta ricordando il suo Presidente per sempre. Io ho fortemente voluto che questa giornata e questo momento non si limitasse soltanto a questo, ma che fosse qualcosa di più, perché per noi David è molto di più che soltanto un ricordo. L’abbiamo misurato in questo anno – ha detto il segretario del Pd, Enrico Letta, al Nazareno nel corso della cerimonia – in cui ci è tanto mancato quanto il suo pensiero, il suo comportamento, le sue idee siano diventate per noi delle vere e proprie lezioni di vita e di politica”. Letta ha poi smentito l’ipotesi di una sua candidatura alle elezioni europee. “Ho letto di una mia candidatura alle Europee, cosa che non esiste e non esisterà. Ho detto che la mia ultima candidatura è stata quella del 25 settembre e intendo mantenere questo impegno”, ha ribadito il segretario.