I CONTI NON TORNANO NELLA RICOSTRUZIONE DEL TRAGICO NAUFRAGIO AVVENUTO DAVANTI ALLA SPIAGGIA DI CUTRO. OGGI MOLTI GIORNALI RIPORTANO, DA FONTI UFFICIALI, LE FASI E LA TEMPISTICA DELL’AVVISTAMENTO, DELLA NAVIGAZIONE E DEL NAUFRAGIO DEL PESCHERECCIO GIUNTO A UN CENTINAIO DI METRI DALLA RIVA. DUE I PUNTI DA CHIARIRE. L’AEREO DI FRONTEX, IN PERLUSTRAZIONE, AVVISTA IL PESCHERECCIO, NE RILEVA LA POSIZIONE E LA SEGNALA SECONDO PROCEDURA SENZA RILEVARE SITUAZIONE DI PERICOLO. ANCHE LA GUARDIA COSTIERA NAZIONALE VIENE AVVISATA “PER CONOSCENZA”. DUE MOTOVEDETTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, SOSPETTANDO TRAFFICO DI MIGRANTI, PARTONO PER INTERCETTARE IL PESCHERECCIO MA, DOPO DUE TENTATIVI FALLITI, DEBBONO RIENTRARE ALLA BASE PER LE CONDIZIONI PEGGIORATE DEL MARE. A QUESTO PUNTO E FINO ALLE 5 DEL MATTINO NON SUCCEDE NULLA. C’È DUNQUE UN BUCO DI SEI ORE E NON È DATO SAPERE SE LA GUARDIA COSTIERA DI CROTONE HA AVUTO LA SEGNALAZIONE DEL PESCHERECCIO E DELLE MUTATE CONDIZIONI DEL MARE. E’ PROPRIO LA GUARDIA COSTIERA DI CROTONE CHE ALL’ALBA TELEFONA A UN PESCATORE CHE ABITA A POCA DISTANZA DALLA BATTIGIA E GLI CHIEDE DI GUARDARE SE C’È QUALCOSA DA SEGNALARE NEL TRATTO DI MARE ANTISTANTE LA SUA ABITAZIONE. IL PESCATORE QUANDO ARRIVA SUL POSTO SI TROVA DAVANTI LA SCENA E I CORPI GALLEGGIANTI DEL NAUFRAGIO. LA TELEFONATA DELLA GUARDIA COSTIERA AL PESCATORE INDUCE A RITENERE CHE LA GUARDIA COSTIERA DI CROTONE ERA A CONOSCENZA DELLA NAVIGAZIONE DEL PESCHERECCIO VERSO LE COSTE CALABRESI. A TUTT’OGGI QUESTO PUNTO NON È STATO CHIARITO COME NON È STATO CHIARITO SE IL RIENTRO ALLA BASE DELLE MOTOVEDETTE DELLA GUARDIA DI FINANZA , A CAUSA DEL MARE AGITATO, ABBIA DATO LUOGO AL SEGNALE DI ALLARME PER IL PESCHERECCIO GIUNTO, NONOSTANTE TUTTO, A POCHI METRI DALLA RIVA.
Estratto dell’articolo di Giusi Fasano per il “Corriere della Sera”
Ma sappiamo com’è andata a finire, quindi è quantomeno probabile che qualcosa non abbia funzionato nella catena dei soccorsi. Non fosse altro per la sottovalutazione dei rischi che quella bagnarola correva mentre navigava ancora al largo delle coste calabresi. Oppure, come sta emergendo, il punto debole è forse stato tentare di raggiungerla come se si trattasse di una operazione di polizia piuttosto che di soccorso. Più un controllo per traffico di migranti che una corsa per aiutarli a raggiungere la riva. (…) Il «caicco», come lo descrivono i migranti nei verbali, sta navigando ormai da tre giorni quando un velivolo Frontex — alle 22.30 di sabato 25 febbraio — lo intercetta 40 miglia al largo della costa calabrese. Frontex è l’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera. Le sue rilevazioni termiche confermano che a bordo ci sono tante persone, i suoi strumenti di indagine dicono che sul barcone è attivo un telefono cellulare turco. È praticamente certo che si tratti di traffico di migranti. E infatti è con questa ipotesi che dal velivolo parte una segnalazione. Gli operatori Frontex la mandano all’Icc, l’International coordination centre, cioè le autorità che si occupano della cosiddetta law enforcement, in pratica le operazioni di polizia (contrabbandieri, traffico di migranti, ecc), di cui fa parte anche la Guardia di finanza. Per conoscenza Frontex gira la segnalazione anche alle Centrale operativa della Guardia costiera di Roma. Il punto è che quella segnalazione, secondo la ricostruzione della Guardia costiera, parla di una «unità che naviga regolarmente, a 6 nodi e in buone condizioni di galleggiabilità, con una persona sola visibile sulla coperta». La Guardia costiera (che non è nell’Icc) si tiene fuori dall’intervento. Anche perché la Finanza le comunica di aver inviato i suoi mezzi. Per di più dalla barca nessuno chiede aiuto. Quindi niente allarmi. Non viene attivato il «Sar», il soccorso in mare che avrebbe fatto partire le Classi 300 della Guardia costiera, motovedette specializzate proprio nel recupero di persone in difficoltà e capaci di affrontare mare forza 7-8. Le Classi 300 a Crotone sono e a Crotone restano. Sabato sera, dunque, il destino dei 180 (o forse più) migranti sulla Summer Love è nelle parole della segnalazione Frontex: «Naviga regolarmente, in buone condizioni di galleggiabilità».[…] La Guardia di finanza «dispone l’intercetto» — per dirla con la sua stessa espressione — della barca. Salpa con la Vedetta V5006 da Crotone e con il Pattugliatore veloce PV6 Barbarisi da Taranto. Si va a intercettare, appunto, non a soccorrere, «l’imbarcazione presumibilmente coinvolta nel traffico di migranti». I due mezzi partono, a quel punto, «nonostante le proibitive condizioni del mare» ma quelle condizioni non fanno scattare il «Sar». Il pattugliatore e la vedetta non riescono a raggiungere «il target», come dicono, e tornano indietro attivando «il dispositivo di ricerca a terra, lungo le direttrici di probabile sbarco». A metà notte sono tutti in attesa, diciamo così, che il barcone si spiaggi da qualche parte.