PARLERANNO CERTAMENTE ANCHE DELL’UCRAINA E DELLA PROPOSTA IN 12 PUNTI MA PUTIN E XI JINPING SANNO GIÀ CHE NÉ LA CASA BIANCA NÉ KIEV CREDONO A UNA PROPOSTA ACCOGLIBILE. PER BIDEN AL MOMENTO DI “CESSATE IL FUOCO” NON SE NE PARLA MENTRE PER ZELENSKI PRESUPPOSTO DI OGNI POSSIBILE TRATTATIVA È IL RITIRO DELLA RUSSIA DAI TERRITORI OCCUPATI. L’INCONTRO PUTIN- XI JINPING, DUNQUE, HA ALTRI OBIETTIVI, FRA TUTTI LA CONFERMA DEL SOSTEGNO DELLA CINA ANCHE SE VIENE SMENTITO L’INVIO DI ARMI. SOTTO IL PROFILO ECONOMICO LA RUSSIA, COME REAZIONE ALLE “SANZIONI” DELL’OCCIDENTE, HA INCREMENTATO L’INTERSCAMBIO COMMERCIALE CON LA CINA RAGGUAGLIATO INTORNO AI 200 MILIARDI. LA CINA INCASSA MEDIATICAMENTE IL RUOLO CHE SI È ASSUNTO A LIVELLO GEOPOLITICO PER METTERE PACE IN UCRAINA MENTRE PUTIN TROVA NELLA COPERTURA DELLA CINA UNA RISPOSTA DI PESO POLITICO ALL’ISOLAMENTO CONSEGUENTE ALLA CONDANNA PER CRIMINI DI GUERRA IN UCRAINA.
Estratto dell’articolo di Guido Santevecchi per il “Corriere della Sera”
[…] Xi ha firmato un editoriale sulla Rossiyskaya Gazeta dove chiede «una via razionale» per uscire dalla crisi ucraina (che evita sempre di chiamare invasione) e ripresenta la proposta di «soluzione politica» in 12 punti come un tentativo di «rappresentare per quanto è possibile le vedute unitarie della comunità mondiale». Xi conclude che i problemi complessi non hanno facili soluzioni e inneggia alla «eterna amicizia tra Cina e Russia tramandata di generazione in generazione» (in realtà i due imperi sono stati storicamente più divisi e sospettosi l’uno dell’altro che vicini fraterni). Contemporaneamente il Renmin Ribao (Quotidiano del Popolo) di Pechino ha pubblicato un intervento di Putin «grato per la linea equilibrata della Cina sugli eventi in corso in Ucraina e per la sua comprensione delle cause reali». Lo zar accomuna Russia e Cina come vittime del «doppio contenimento da parte degli Stati Uniti». Anche Xi si è lamentato in pubblico dell’accerchiamento americano e ieri ha detto che «è vero che le nostre due nazioni condividono obiettivi uguali e alcuni simili». […] Oggi Xi e Putin trattano di cooperazione politica ed economica. L’interscambio commerciale è salito a 185 miliardi di dollari e Putin già prevede che quest’anno arriverà a 200. Le transazioni su gas e petrolio russo vengono ormai regolate principalmente in yuan: gli analisti osservano che la Banca centrale di Mosca si lega a una moneta strettamente controllata da Pechino. Quello che volevano comunicare al mondo è stato detto ed esibito intorno al tavolino. Putin mostra di non essere solo. Xi ha più messaggi: si veste da statista globale; copre la sua solidarietà verso Mosca con i 12 punti che vanno dal cessate il fuoco alla ricostruzione dell’Ucraina devastata; cerca di convincere della propria buona volontà pacificatrice gli europei; infine dice a Joe Biden che la Cina può sempre rivolgersi alla Russia per spezzare l’accerchiamento sul fronte asiatico. Si spera in un vertice (almeno telefonico) con Volodymyr Zelensky, ma qui Xi dovrà essere più cauto, perché il presidente ucraino è un grande comunicatore e potrebbe svelare la vera posizione emersa da un colloquio. […] Pechino fa filtrare anche vecchi rancori: «Per le alleanze con la Russia la Cina ha spesso pagato un prezzo alto», ha detto lo storico Feng Yujun in una conferenza. Xi e Putin sono quasi coetanei, il leader cinese è nato nel 1953, il russo nel 1952. È noto che Xi ammira il collega per il suo decisionismo (i cinesi sui social lo chiamano «Pu da di», «grande imperatore Pu»). Ma c’è una grossa differenza nelle biografie dei due leader: «Xi da uomo maturo ha vissuto una storia di successo con la crescita della Cina e vuole proseguire la marcia in avanti; nella percezione di Putin il passato della Russia era migliore del presente», ha osservato subito dopo l’inizio dell’avventura in Ucraina Sergey Aleksashenko, vicegovernatore della Banca centrale russa negli Anni 90. Uno degli infiniti modi di dire cinesi recita: «Vanno a letto insieme, ma fanno sogni diversi». Sembra perfetto per i due «grandi amici» Xi e Putin. Si può aggiungere che condividono un incubo: l’accerchiamento da parte dell’Occidente.