SE, COME HA ANNUNCIATO IL GOVERNO, I PERCETTORI DI REDDITI MEDIO – BASSI AVRANNO 100 EURO IN PIÙ DA SPENDERE IN BUSTA PAGA, BISOGNA RICONOSCERE CHE IL GRADIMENTO DA PARTE DEGLI INTERESSATI È FUORI DISCUSSIONE. SE POI, COME QUALCUNO FA OSSERVARE, IN CONCRETO SARANNO DI MENO, IL GIUDIZIO POTRÀ ESSERE RIVISTO. PER ORA LA MELONI “INCASSA” IL RISULTATO INCARDINANDO IL 1° MAGGIO A UN ATTO DEL GOVERNO. LA SCENEGGIATA DEL CDM CHE LAVORA IL 1° MAGGIO LASCIA IL TEMPO CHE TROVA. E’ IL MACCHIETTISMO POLITICO AL QUALE MELONI E “FRATELLI” NON SANNO RINUNCIARE. SE POI QUALCUNO RICORDA LORO CHE MUSSOLINI, A PALAZZO VENEZIA, LASCIAVA LA LUCE ACCESA FINO A TARDA NOTTE PER INDURRE A RITENERE CHE LAVORASSE AI DESTINI D’ITALIA, I FRATELLI D’ITALIA SI INCAZZANO. ALLA PROVA DEI FATTI LA MANOVRA DEL GOVERNO È PRE- ELETTORALE POICHÉ NEL 2024 SI VOTA PER LE EUROPEE COL PROPORZIONALE. SEMMAI C’È DA CHIEDERSI SE ALLA SCADENZA DI FINE ANNO IL GOVERNO SARÀ IN GRADO DI MANTENERE IL BENEFICIO TROVANDO I MILIARDI NECESSARI. DIVERSAMENTE IL CUNEO FISCALE GLI SI RITORCEREBBE CONTRO. IN TUTTI I SENSI.
Estratto dell’articolo di Enrico Marro per “www.corriere.it”
Per contrastare il calo del potere d’acquisto causato dall’inflazione alta, il governo ha deciso di tagliare ancora il cuneo contributivo sulle retribuzioni medio-basse, così da aumentare il netto in busta paga. […] L’ulteriore sconto sui contributi previdenziali a carico del lavoratore […] scatterà da luglio e durerà fino a dicembre, senza incidenza sulla tredicesima. Sarà di quattro punti percentuali sulle retribuzioni fino a 35 mila euro lordi (circa 1.900 euro netti al mese). Esso si somma al taglio di tre punti per le retribuzioni fino a 25 mila euro lordi (circa 1.520 euro netti al mese) e di due punti per quelle tra 25 e 35mila euro, disposti per il 2023 con la legge di Bilancio approvata lo scorso dicembre. Lo sconto, nella seconda parte di quest’anno, sarà quindi di ben sette punti percentuali per chi prende fino a 25mila euro e di sei punti per chi guadagna tra 25 e 35mila euro lordi, con un aumento in busta paga che potrà arrivare a sfiorare i 100 euro […]. Vediamo alcuni esempi. Una retribuzione di 10mila euro lordi (circa 780 euro netti) sta già beneficiando per il 2023 di un taglio di tre punti dei contributi previdenziali trattenuti in busta paga, con un aumento della paga netta di poco più di 19 euro al mese, cui ora si sommeranno altri 25 euro circa, dovuti al nuovo taglio di quattro punti. Così da maggio il netto salirà complessivamente di quasi 45 euro. Che diventano 67 euro (rispetto ai 38,5 euro goduti finora) per le retribuzioni lorde di 15mila euro; 77 euro (rispetto ai 44) per quelle di 20mila e 96 euro (rispetto ai 55) per chi prende 25mila euro. Ugualmente importanti, ma in proporzione inferiori, gli aumenti della busta paga netta per chi guadagna tra 25 e 35 mila euro lordi. Chi ha, per esempio, una retribuzione di 27.500 euro, finora ha goduto di un aumento del netto di circa 30 euro al mese, grazie al taglio di due punti. Ora lo sconto salirà di una sessantina di euro, grazie all’ulteriore riduzione del prelievo di quattro punti, arrivando a circa 90,5 euro al mese. Lo stesso guadagno riservato, da questo mese, a chi ha una retribuzione lorda di 30mila euro. Si sale invece a 91,5 euro per chi prende 32.500 euro e a 98,5 per chi guadagna 35mila euro. Ricapitolando, gli aumenti maggiori in cifra assoluta riguarderanno le retribuzioni più alte, ma ad essere premiate di più, in proporzione, saranno quelle più basse. Come è facile intuire, i 45 euro in più per chi prende meno di 780 euro netti al mese hanno un peso maggiore dei 98 per chi ne guadagna 1.900
Che succede nel 2024?
Per finanziare il nuovo taglio del cuneo per quest’anno il governo utilizzerà i quasi 3 miliardi e mezzo di euro di scostamento di bilancio autorizzati dal Parlamento. Si tratta cioè di una copertura ricorrendo al deficit (pur senza aumentarlo rispetto alle previsioni), cui si sono aggiunte altre risorse per un totale di 4 miliardi. Questo stanziamento (che se proiettato su un intero anno vale circa 8 miliardi), si somma ai 4,6 già stanziati con la legge di Bilancio per finanziare il taglio del cuneo applicato dallo scorso gennaio fino ad ora. Quindi, se il governo volesse confermare nel 2024 il taglio del cuneo con gli aumenti dello stesso decisi oggi, dovrebbe trovare una dozzina di miliardi […].