LA DUE GIORNI DI FORZA ITALIA PREVEDEVA UN SALUTO DI BERLUSCONI MA NESSUNO SI ASPETTAVA UN VIDEO DI 21 MINUTI. AL DI LÀ DELLE COSE DETTE, DELLE BATTAGLIE DA FARE, DEI VALORI POLITICI CHE RAPPRESENTA FORZA ITALIA, IL LAVORO DA RIPRENDERE E LA LEADERSHIP DA MANTENERE, C’È IL LINGUAGGIO DEL CORPO CHE COMUNICA PIÙ DELLE PAROLE. NON È L’ETÀ VENERANDA DI 87 ANNI, DI PER SÉ PORTATRICE COMUNEMENTE DI ACCIACCHI, MA I SEGNI DI UN MESE DI MALATTIA NON SI POSSONO “TRUCCARE”. BERLUSCONI È STATO CONSIGLIATO MALE. MOLTO MEGLIO SAREBBE STATO UN MESSAGGIO SCRITTO E UN VIDEO – SALUTO DI QUALCHE MINUTO. NON DI PIÙ. SE L’INTERVENTO DI 21 MINUTI ERA FINALIZZATO A DARE ENTUSIASMO E GRINTA POLITICA AL POPOLO DI FORZA ITALIA, L’OBIETTIVO È STATO MANCATO. SE, INVECE, BERLUSCONI VOLEVA VERIFICARE QUANTA EMOZIONE E ANCHE COMMOZIONE GENERASSE IL SUO INTERVENTO, C’E’ RIUSCITO. ERANO LACRIME SINCERE MA DENTRO FORZA ITALIA LA “GUERRA DI SUCCESSIONE” NON SI FERMA.
Estratto dell’articolo di Emanuele Lauria per “la Repubblica”
«Ho acceso la tv per seguire l’incoronazione di Carlo III. Poi ho visto il videomessaggio di Berlusconi. E no, non posso accettare che il mio re sia stato mandato allo sbaraglio in quel modo». Roberto Gasparotti è volto noto a chiunque, per lavoro, impegno politico o diletto, abbia avuto a che fare con l’entourage del Cavaliere. Ha lavorato per 42 anni al suo fianco, seguendolo praticamente ovunque, in Italia e all’estero. Definirlo cameraman è riduttivo. È stato il responsabile dell’immagine dell’ex premier, il regista personale. Un professionista della comunicazione capace di trucchi artigianali: lo chiamavano l’uomo della calza, filtro usato per rendere più fotogenico il Capo in tv. Gasparotti era dietro la telecamera che, il 26 gennaio 1994, filmò la discesa in campo di Berlusconi. E oggi boccia senza appello il filmato che il fondatore di FI, convalescente, ha inviato alla convention azzurra di Milano. «Vergogna, vergogna. Il presidente usato per un video così angoscioso», ha tuonato su Facebook.
Angoscioso. Addirittura…
«Guardi, ci sono rimasto male nel vedere il dottore, il mio presidente così sofferente. Lui ha sempre trasmesso speranza agli altri. In questo video, mi spiace dirlo, esprime compassione».
Si è provato prima con un audio. Sarebbe stato meglio?
«[…] credo che bisognava evitare scientificamente di farlo vedere. Ma su, un tycoon del suo livello […] fatto sedere dietro un tavolino con una bandiera, in un ospedale. Ma a quale scopo?».
Forse quello di far capire che è ancora in campo, non crede?
«E ha bisogno di un contributo del genere? I giovani, cui lui ha sempre creduto devono ricordarlo così? […] sarebbe stato meglio trasmettere un filmato con tutti i suoi successi, […] e poi farlo comparire per tre secondi: “Ciao a tutti, mi sto curando, a presto”. Stop. Una registrazione di ventuno minuti, in quelle condizioni, non l’avrei fatta mai. Purtroppo la verità è una sola».
Quale?
«Forse, farlo vedere in qualsiasi modo, conviene a chi lo circonda. A gente che neppure è capace di portare quattro soldi al partito. Ma li ha visti i dati del tesseramento?». […] « […] un video così porta voti? Una volta Berlusconi aveva grandi consiglieri […] Adesso non credo sia così».
Ammetterà che i tempi sono cambiati. L’uomo è anziano e il video è stato realizzato in condizioni difficili.
«Ah se è per questo anche il video della discesa in campo è stato realizzato in un cantiere. […] Quel video trasmetteva emozioni, speranza appunto. Oggi non ho provato le stesse sensazioni». […]