ROMANO PRODI, BOLOGNESE DI RAZZA, NON PUÒ ESSERE SOSPETTATO DI FARE STRUMENTALMENTE IL GIOCO DI QUALCUNO INTERESSATO A UTILIZZARE POLITICAMENTE IL DRAMMA DELLA ALLUVIONE. PRODI NON DISCONOSCE I CAMBIAMENTI CLIMATICI E GLI EFFETTI DI CUI SONO CAUSA MA, PER QUANTO AVVENUTO IN EMILIA, HANNO CONTRIBUITO PESANTEMENTE NEGLIGENZE, INCOMPETENZA, SOTTOVALUTAZIONE DEI RISCHI E MANCATA MANUTENZIONE DEL TERRITORIO. PER NON DIRE DELLE RISORSE DISPONIBILI TENUTE NEL CASSETTO. DI PER SÉ L’ACQUA CADUTA IN SPROPOSITATA QUANTITÀ IN DUE GIORNI NON AVREBBE PRODOTTO I DANNI CHE SI STANNO RILEVANDO SE FIUMI E TERRENI FOSSERO STATI CURATI PER COME SI È SEMPRE FATTO, DI GENERAZIONE IN GENERAZIONE, TENENDO IN ORDINE E SGOMBERI GLI ALVEI DEI FIUMI, GLI ARGINI, LE CASSE DI ESPANSIONE, I CANALI DI SCOLO RISPETTANDO GLI EQUILIBRI NATURALI DEI TERRENI GARANTITI DALLA VEGETAZIONE ARBOREA CHE TRATTIENE L’ ACQUA, A DIFFERENZA DEL CEMENTO CHE NE ACCELERA LA VELOCITÀ E LA SPINTA DEVASTATRICE. PRODI NON CERCA RESPONSABILI MA NON RINUNCIA A FARE VERITÀ. ANCHE PERCHÉ IL FUTURO PREVEDE REPLICHE ATMOSFERICHE DI EGUALE PORTATA CON RISCHI ORMAI FACILMENTE PREVEDIBILI.
Estratto dell’articolo di Maurizio Belpietro per “La Verità”
Mi capita di rado di essere d’accordo con Romano Prodi, anzi a pensarci bene non mi capita mai. Però ieri, dopo aver letto un suo articolo sulla Stampa, per la prima volta non ho potuto che concordare con l’ex presidente del Consiglio. Infatti, nel suo intervento sull’alluvione in Emilia-Romagna non ha mai nominato il surriscaldamento globale. A differenza di Elly Schlein e della maggior parte degli esponenti della sinistra, colui che è considerato il padre nobile del Pd, ed è il solo che sia riuscito a tenere a bada per qualche tempo la variegata compagnia di giro dei compagni, ha evitato di accodarsi alla narrazione comoda dei cambiamenti climatici per spiegare che cosa sia successo nei giorni scorsi. Mentre la segretaria sproloquia su cose impalpabili, parlando di economia sostenibile, di mutazioni globali e altre fesserie del genere rossoverde, Prodi ha scritto cose assai più sensate, andando alla radice del problema e facendo capire che se ci sono 14 morti e oltre 30.000 sfollati la colpa non è dell’inquinamento o di qualche altro fenomeno soprannaturale, ma di cose molto terrene, che non si sono fatte o che si sono fatte male. […] quelle che lui presenta come riflessioni amare e complesse, sono un atto d’accusa contro la classe dirigente del suo partito. L’ex premier, mentre nega di voler cercare i colpevoli, punta subito il dito sulle pochissime casse d’espansione, ovvero sulle sole opere utili a contenere la furia delle acque e dunque ad evitare morti e disastri. […] Secondo Prodi, bisogna prendere atto della realtà. Il senso è chiaro: basta inseguire le farfalle ambientaliste, smettiamola di dare tutte le colpe al surriscaldamento: occorrono mille misure concrete, soprattutto a livello locale. E quali sono questi interventi? Tra di essi non si trova nessuno di quelli sollecitati dalla ex responsabile della transizione ecologica dell’Emilia-Romagna, vale a dire Elly Schlein. Negli interventi urgenti indicati dall’ex presidente Ue, si parla di opere di contenimento delle acque (le casse di espansione che la Regione si è dimenticata di portare a compimento), di pulizia dei fiumi, di cura dei boschi, di ripristino dei fossati di scolo, di messa in sicurezza degli edifici a rischio, di eliminazione di quelli costruiti in luoghi proibiti. Si tratta insomma di una serie di provvedimenti che definirei di buon governo del territorio. Nessuna soluzione miracolosa. Niente impegni per la riduzione delle emissioni a livello globale. Zero manifesti anti polluzioni o slogan ambientalisti da Ultima generazione. No, il Prodi che contesta dalla A alla Z le teorie pseudo ambientaliste della segreteria del Pd dice che serviranno molto tempo, molta spesa, molte regole ma, soprattutto, molto senso civico per poter evitare o per lo meno limitare in futuro le conseguenze di quelli che chiama eventi straordinari. […]