SONO ENTRAMBI DUE EX-MAGISTRATI E CONOSCONO MOLTO BENE COSE E PERSONE. MA MENTRE IL MINISTRO NORDIO SI RICONOSCE NELLA NOTA DI PALAZZO CHIGI CHE ADDEBITA ALLA MAGISTRATURA L’ASSUNZIONE DI UN RUOLO POLITICO DI OPPOSIZIONE MANTOVANO, SOTTOSEGRETARIO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO E VICINISSIMO ALLA MELONI, CERCA DI RICUCIRE I RAPPORTI CON L’ANM. ACCADE COSÌ CHE MENTRE NORDIO VA AVANTI CON LE SUE RIFORME, ULTIMA IL REATO DI CONCORSO ESTERNO IN ASSOCIAZIONE MAFIOSA, MANTOVANO INVITA AD OCCUPARSI DEL REATO DI CRIMINALITÀ ORGANIZZATA CHE UNA SENTENZA DELLA CASSAZIONE METTEREBBE IN DISCUSSIONE. INSOMMA SU NORDIO VIGILA MANTOVANO PER CONTO DELLA MELONI CHE NON VUOLE CONFLITTI CON LA MAGISTRATURA.
(askanews) – “Io affronterei i problemi determinati dalla giurisprudenza dell’oggi” e “nella direzione di rendere sempre più chiara e incontrovertibile la materia del contrasto alla criminalità mafiosa”. Risponde così il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, a una domanda sull’intenzione del ministro della Giustizia, Carlo Nordio, di rimettere mano al concorso esterno in associazione mafiosa. Cosa che ha sollevato allarme da più parti, non ultima la richiesta a Nordio di fermarsi arrivata da Maria Falcone e Salvatore Borsellino. “Non riaprirei altri discorsi”, aggiunge Mantovano ricordando che “sul concorso esterno la giurisprudenza è consolidata”, mentre bisognerebbe prestare attenzione alla “recentissima” sentenza della Corte di Cassazione che “mette in discussione il concetto di criminalità organizzata”. Spiega il sottosegretario: “c’è una recentissima sentenza della Corte di Cassazione che mette in discussione il concetto di criminalità organizzata. Mettere in discussione questa nozione significa creare un certo allarme in tutto il sistema perché ci sono le aggravanti speciali, i benefici penitenziari, le pene e così via. Probabimente interverranno le Sezioni Unite perché la sentenza è un po’ distonica rispetto a quanto era consolidato ma prima che intervengano le Sezioni Unite, nel frattempo, a livello di applicazione delle norme nei tribunali c’è un notevole disorientamento. Quindi io mi occuperei più di questo, non riaprirei altri discorsi”. “Su quest’ultima sentenza, che non c’entra con concorso esterno ma c’entra molto con il concetto di criminalità organizzata, è da valutare cosa fare perché al momento c’è grande incertezza tra gli operatori” quindi, ha concluso Mantovano, “io aprirei un approfondimento di questo tipo però nella direzione sempre più chiara e incontrovertibile la materia del contrasto alla criminalità mafiosa”.