(nella foto Matteo Piantedosi)
BRUXELLES NON È ROMA E AI TAVOLI DEL POKER POLITICO “LA MANO NON PASSA”. SI PARLAVA DI MIGRANTI, DI MISURE DI CONTENIMENTO E DI ACCOGLIENZA. BISOGNAVA SOTTOSCRIVERE UN NUOVO PATTO MA DUE EMENDAMENTI PRESENTATI DALLA SPAGNA E GRADITI ALLA GERMANIA HANNO MESSO IN DIFFICOLTÀ IL MINISTRO PIANTEDOSI CHE NON HA AVUTO DI MEGLIO DA FARE CHE ABBANDONARE IL TAVOLO PER BLOCCARE LA DECISIONE. SE LA DOVRANNO VEDERE GLI AMBASCIATORI PER TROVARE UN COMPROMESSO MA RIMANE IL FATTO CHE BRUXELLES NON HA MOLTA CONSIDERAZIONE PER LE POSIZIONI ITALIANE. LA MELONI FAREBBE BENE A TENERNE CONTO.
Estratto da www.repubblica.it
Si allungano i tempi sull’intesa in Ue sul regolamento delle crisi inserito nel Patto sulla migrazione e l’asilo. […] l’ok atteso alla riunione dei Rappresentanti Permanenti rischia di slittare dopo che l’Italia ha chiesto tempo per valutare il nuovo compromesso proposto dalla presidenza spagnola per andare incontro alle richieste della Germania, in particolare sulle tutele per i migranti e sull’esclusione dei salvataggi delle Ong dalle situazioni di strumentalizzazione della migrazione che, stando alla normativa, attiverebbero l’emergenza flussi. […] Durante la sessione pubblica dedicata ai negoziati sul Patto, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi non è intervenuto lasciando il Consiglio di Bruxelles senza rilasciare dichiarazioni alla stampa diretto a Palermo per un incontro con i ministri omologhi di Tunisia e Libia. […] Secondo fonti di governo da Roma, è “in corso un approfondimento” da parte dell’Italia sulla proposta di compromesso della presidenza spagnola relativa al regolamento delle crisi inserito nel Patto sulla migrazione e l’asilo. L’Italia, sempre attraverso fonti di governo in contatto con l’Ansa, esprime inoltre “sorpresa” per la presenza di 7 navi gestite dalle ong che navigavano tra Libia, Tunisia e Italia battenti bandiera tedesca “proprio mentre era in corso il vertice per trattare su un possibile nuovo patto per i migranti”. […] In precedenza, a Berlino, la ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock parlando con i giornalisti dopo l’incontro bilaterale con il suo omologo italiano Antonio Tajani, ha affermato che i volontari che si impegnano a salvare le vite dei migranti naufraghi nel mar Mediterraneo “hanno il nostro sostegno. Abbiamo tutti visto le immagini da Lampedusa – ha detto – la situazione è insostenibile: è una grande sfida per l’Italia, questo lo capiamo”. Ma, ha aggiunto, “ogni vita ha un valore e ogni persona annegata non è solo un numero nelle statistiche ma un padre, un figlio, un amico. Almeno 2.300 persone sono morte dall’inizio dell’anno: sono 2.300 destini, persone, speranze per un futuro migliore. Questo non deve diventare routine”. “Fortunatamente – ha aggiunto ancora Baerbock – molti vengono salvati: lo dico con gratitudine. Oltre il 90% di quelli che partono vengono salvati dall’annegamento, siamo grati alla guardia costiera italiana ma anche ai volontari che hanno un ruolo e si impegnano per salvare vite nel Mediterraneo, mentre la missione europea Mare Nostrum non c’è più. Questo impegno ha il nostro sostegno”. […] Tajani rispondendo alla collega tedesca in conferenza stampa a Berlino dice: “Nessuno fa la guerra alle ong, però non possono essere una sorta di calamita per attrarre migranti irregolari che, guarda caso, vengono portati sempre e soltanto in Italia perché è il porto più vicino. Le navi delle ong possono fare soccorso in mare, ma non si può trasformare l’Italia nel luogo dove tutte le ong portano i migranti, anche perché non vogliono venire” ma vogliono raggiungere “altri Paesi europei”. Per questo, ha sottolineato, serve una soluzione europea. Sulla lettera di Giorgia Meloni al cancelliere Olaf Scholz sugli stanziamenti tedeschi a favore di ong che si occupano di migranti in Italia, Tajani commenta: “Gli sforzi finanziari dei singoli Stati si concentri su soluzioni strutturali della questione migratoria”. E sulle dichiarazioni di Andrea Crippa, numero due della Lega autore dell’ultima sparata sulla Germania, l’esercito e i migranti, il ministro degli Esteri aggiunge: “Le parole di un parlamentare non esprimono la posizione del governo. Noi quello che dobbiamo dire lo diciamo in maniera molto chiara, ma nessuno pensa che il governo tedesco ricordi il passato né abbia strategie analoghe”. […]